Tennis: Madrid, Federer vola nel blu.

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Ultimo atto designato per il controverso torneo di Madrid, a giocarsi il titolo 2012 saranno Roger Federer e Thomas Berdych (10-4 i precedenti). I pronostici li indicavano come i favoriti delle semifinali, ma visto i risultati di questa settimana, era d’obbligo muoversi con cautela. Nella prima semifinale, sotto un sole cocente e con una temperatura “decisamente” estiva (match sospeso per 5 minuti nel secondo set, per un lieve malore ad una spettatrice), si sono affrontati Berdych e Del Potro alla caccia di un posto in finale, sicuramente insperato all’inizio del torneo, vista la presenza di Nadal sul loro lato del tabellone. Il ceco è in forma smagliante e lo ha dimostrato nei turni precedenti, l’argentino ha recuperato dal lungo periodo di stop, sta rientrando fra i top-ten e riprovando le sensazioni tecniche e fisiche del 2009. Il servizio la fa da padrone fino al 3/3, quando per la prima volta nel torneo, Berdych è costretto a cedere il servizio, finendo presto sotto 5/3. Del Potro non ha ancora la continuità che serve a questi livelli e così si trova a cedere il servizio( a 0!) a sua volta nel decimo game, dando via libera alla soluzione più ovvia: tie-break. Ceco avanti 5-1, nuovo cambio di rotta e 5-5, fino al definitivo 7-5. Primo set Berdych e inizio ad handicap per chi deve recuperare, nuovo break e salita sempre più ripida verso la finale. Le parti si invertono nel secondo parziale, con l’argentino che recupera in fretta la svantaggio e si arrampica fino al tie-break. Equilibrio fino al 6-6, con Thomas che infila un clamoroso rovescio lungolinea per poi chiudere con la prima di servizio. Inutili le proteste del gigante di Tandil infuriato con l’arbitro per un paio di chiamate a suo dire “dubbie” (l’occhio di falco televisivo darà comunque sempre ragione al giudice di sedia). Nella seconda partita della giornata in campo Roger Federer e Janko Tipsarevic, reduce dal successo sorprendente sul numero 1 al mondo. Così come Verdasco nei quarti anche il serbo rischia di presentarsi all’appuntamento “scarico” mentalmente prima che fisicamente. Se a questo aggiungiamo una prestazione “monstre” dell’elvetico, diviene facile “spiegare” il 6/2 6/3 in poco più di un’ora di gioco. Roger non solo stà esprimendo un tennis sublime, ma mette gli avversari nelle condizioni peggiori per giocare su questa superficie. Armi tattiche: i colpi in contropiede e la smorzata, divenuti ormai un marchio di fabbrica. Un solo dato può dare l’idea del dominio totale: 12 punti su 16 ottenuti servendo la seconda palla di servizio (80%), se consideriamo che 3 dei punti ceduti sono stati provocati da doppi falli, possiamo avere un quadro preciso di quanto in questo momento il rossocrociato stia esprimendo sul “tappeto blu”. 104 finali sul circuito, 34 di cui in tornei Master Series con 19 successi alla caccia dei 20 di Nadal, numeri da sogno. Nel “mondo femminile”, Madrid esprime probabilmente la miglior finale possibile al momento attuale, di fronte la numero 1 del mondo, Victoria Azarenka e la ritrovata Serena Williams. Nel dettaglio la prima continua nella serie positiva superando ancora una volta Agneska Radwanska (6/2 6/4), mentre la colored USA soffre nel primo set prima di travolgere la sorprendente Lucie Hradecka (7/6 6/0). A proposito di “grandi numeri”, per Serena 12a vittoria consecutiva e 56a finale sul circuito WTA a fronte della 6a finale conquistata nel 2012 (3 successi) dalla bielorussa.

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( commento di Luca Polesinanti )