Tutto in gioco a Madrid

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Eugenio Sorrentino

Uscire a testa alta dal confronto con il Real Madrid è l’aspirazione di ogni squadra che si imbatte nei Galacticos. A Bergamo ne mancavano nove, ma i giocatori scelti da Zidane per rimpiazzare le cosiddette pedine inamovibili, accanto a gente come Modric e Kroos, non erano certamente scampoli. Il 3-4-1-2 di Gasperini, con due attaccanti colombiani Zapata e Muriel, prometteva bene al cospetto dello schema impostato da Zidane, che ha schierato Isco falso nueve abbinato a due attaccanti leggeri rispetto al peso che solitamente propone Benzema. Si vedevano chiaramente i prodromi di un atteggiamento tattico tale da rendere la sfida sul campo davvero interessante, quando è arrivata la sciagurata decisione arbitrale di espellere Freuler, costringendo l’Atalanta a giocare per 75 minuti in inferiorità numerica. Ad armi pari sarebbe stato non solo regolare, ma di sicuro il criterio migliore per dare modo alla squadra di Gasperini di esprimere il proprio valore nella partita più prestigiosa. Poteva finire con un meritorio zero e zero, invece è toccato a un esterno sinistro difensivo come Mendy, dopo avere indotto l’arbitro in tentazione, scoccare un tiro beffardo con il piede sbagliato a 5’ dal termine, facendo pendere la bilancia dalla parte della squadra di Zidane. Certo, gli spagnoli sono artisti del fraseggio e piombano come fulmini sulle seconde palle, ma il merito dell’Atalanta è stato di tenerli a bada, tanto che solo nei minuti di recupero del primo tempo Gollini si è dovuto superare per neutralizzare un colpo di testa ravvicinato di Casemiro. Al quale, poi, il giallo in diffida costerà l’assenza nella gara di ritorno. Dopo Zapata costretto a lasciare il campo dopo mezz’ora di gioco per un problema muscolare alla gamba sinistra, sostituito da Pasalic, al 10’ della ripresa la scelta tecnica di rinunciare a Muriel per Ilicic, il quale avrebbe dovuto permettere alla squadra di uscire dall’assedio. Ma il suo contributo non è stato quello sperato, anche perché, solito cercare l’appoggio dei compagni, ha concesso agli avversari di aggredirlo puntualmente. Nel momento della sua sostituzione, e quella contestuale di Maehle, è maturato il gol partita di Mendy con un tiro da fuori area con Gollini parzialmente coperto. Smacco puro, ma il risultato non è una sentenza, semmai conserva i benefici dell’opportunità, laddove all’Atalanta dovesse riuscire di interpretare la seconda sfida alla stessa maniera di situazioni in cui ha saputo ribaltare il pronostico. Come dire, a Madrid rischiano i Blancos.

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