Un tuffo nella dignità

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Nel museo attiguo all’area degli scavi archeologici di Paestum, una delle più belle testimonianze della Magna Grecia a sud di Salerno, c’è la celebre tomba del tuffatore. Un simbolo di quella integrità che i popoli ellenici hanno conservato attribuendo al gesto sportivo una importanza che, nei tempi antichi, come ben sappiamo, andava oltre le belligeranze. Va da sé che il gesto dello spagnolo Fernando Alvarez, nuotatore impegnato nelle gare dei mondiali masters in corso a Budapest, rimasto immobile sul blocco di partenza al momento dello start, è una istantanea da tramandare. Alvarez avrebbe voluto che gli atleti osservassero un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato di Barcellona, ma il comitato organizzatore ha ritenuto che non ci fosse tempo a disposizione per la breve cerimonia.

Così Alvarez ha deciso di non tuffarsi al via della gara sui 200 metri, osservando da solo il minuto di silenzio. Ecco quando il nuotatore ha dichiarato al quotidiano El Español: “Avevo già nuotato venerdì nei 100m, poi i fatti di Barcellona hanno sconvolto un po’ tutti e così venerdì ho deciso di mandare una mail al presidente visto che ne avevo ricevuta una da loro per partecipare alla festa di chiusura. Non ho ricevuto risposta. Così, prima della gara dei 200m, sono andato a parlare ancora con la direzione, ma mi han detto che non potevano farci nulla perché non si poteva perdere nemmeno un minuto visto lo schedule già prefissato della giornata. I fatti di Barcellona hanno colpito tutti, non solo noi spagnoli e credo sarebbe stato un buon gesto. E così quel minuto me lo sono preso comunque, fermo sul blocco mentre tutti si tuffavano. Non mi importa comunque, mi sento molto meglio così anche perché certe cose non valgono tutto l’oro del mondo…”.

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