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Uno stadio da Champions

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Eugenio Sorrentino

Al Gewiss Stadium i cantieri sono diventati due. A quello della tribuna ex Ubi, su lato del viale Giulio Cesare, la cui tabella di marcia procede regolarmente e prevede la consegna dei nuovi spalti a fine settembre, se n’è aggiunto a sorpresa uno in curva sud. Con l’obiettivo di riuscire a convincere gli ispettori dell’Uefa a omologare l’impianto per le partite d’autunno della fase a gironi della prossima Champions League. I tre quarti dello stadio saranno a norma con il completamento dell’intervento di restyling in corso alla tribuna ex Ubi, che si affianca al rifacimento eseguito in tribuna centrale e curva nord. La curva sud, oggetto di intervento più complesso in quanto legato alla realizzazione dei parcheggi sotterranei e programmato al termine della stagione 2020-2021, sembra avere offerto uno spiraglio. Ovvero la possibilità di adottare una soluzione temporanea, ma che potrebbe risultare sufficiente a convincere l’Uefa a dare il benestare. Dunque, via la struttura metallica che dal 1984 ha rappresentato il parterre della curva sud per fare spazio a sedili con posti numerati. Di conseguenza, la capienza del settore si ridurrà da 6.000 a non più di 4.000. Una rinuncia che, combinata con la perdita di seduti prevista nella tribuna ex Ubi, farà scendere la capacità del Gewiss Stadium a poco meno di 20mila posti. Un tentativo in extremis, affidato alle indubbie capacità di problem solver riconosciute al direttore operativo dell’Atalanta, Roberto Spagnolo. E una soluzione escogitata a fronte dell’impossibilità di usufruire la prossima stagione dello stadio di San Siro, che ospiterà l’Inter impegnata in Champions e il Milan in Europa League. L’alternativa è rappresentata dal ritorno al Mapei Stadium di Reggio Emilia, dove si sono giocate le prime due stagioni europee dell’era Gasperini. Ma l’organizzazione delle trasferte impone costi aggiuntivi che l’Atalanta ha preferito trasformare in un investimento per regalare ai suoi tifosi e alla città la soddisfazione di accogliere lo spettacolo della Champions League. Alla luce di quanto si vede nell’est Europa, il Gewiss Stadium sarebbe più che adeguato alle normative Uefa. Resta il nodo dell’illuminazione, che deve risultare idonea alle esigenze imposte dalle riprese televisive in tutte le condizioni ambientali. Ma, trattandosi del Gewiss Stadium, quanto a tecnologia di illuminazione il problema non dovrebbe sussistere.

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