WithU Bergamo al capolinea

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Fabrizio Carcano

Capolinea. Il Bergamo Basket 2014 è retrocesso in B, meritatamente. La quasi impossibile rimonta contro la Stella Azzurra Roma Roma, con venti punti di scarto, per evitare l’ultimo posto nel girone retrocessione è fallita. Quaranta minuti terminati in parità per 79-79 (con Bergamo che ha cercato il pareggio per avere altri cinque inutili minuti), poi il virtuale successo per 93-87.

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Buono solo per addolcire i numeri finali e rendere ancora più amara la retrocessione: Bergamo scende in B con due vittorie e due sconfitte esattamente come Biella e Roma. Decisiva la differenza canestri nei confronti diretti. Retrocessione giusta, perché Bergamo chiude la stagione con dieci vittorie in trenta partite, dopo un campionato quasi tutto vissuto all’ultimo posto, salvo l’acuto per terminare al penultimo posto la regalar season. Retrocessione giusta considerando che lo scorso anno a marzo Bergamo era sempre ultima con cinque vinte su 22 e la retrocessione era inevitabile, poi la pandemia a sospendere il campionato e le conseguenti retrocessioni.

Il BB14 ha avuto un’altra occasione e l’ha sprecata nel peggiore dei modi, con un mercato sotto tono e una stagione iniziata malissimo con nove sconfitte in nove giornate e una ripresa illusoria tra febbraio e marzo che faceva sperare nel terzultimo posto con la possibilità di andare ai playout.

Ma da aprile la squadra si è arenata, complici gli infortuni: Matteo Parravicini fuori da metà marzo, poi i problemi fisici di Andre Jones, quindi nell’ultimo mese quelli di Tony Easley.

Assenze pesanti, ad affondare la squadra nel momento decisivo.

Questo va riconosciuto, ma la retrocessione del Bergamo è biennale, consecutiva, e inevitabilmente sul banco degli imputati ci sono i dirigenti. Dall’ex presidente Massimo Lentsch che ha mollato le redini a gennaio, quando la classifica era già compromessa, ai nuovi vertici che non hanno operato sul mercato. Senza rinforzi la salvezza era complicatissima, anche passando dai playout e gli infortuni primaverili l’hanno resa impossibile.

Con questo triste epilogo, con una rimonta su Roma nemmeno abbozzata se non nel primo tempo con un illusorio allungo nel finale di secondo quarto fino al massimo vantaggio sul 44-35 all’intervallo.

Nel terzo periodo il blackout letale, un 17-10 a vanificare quanto fatto fino a quel momento, spegnendo ogni speranza di rimonta salvezza. Peccato, con Easley forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma Bergamo è arrivata ultima per due anni e questo va considerato…

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