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Federica Sorrentino

Il post partita di Valencia-Atalanta è stato, come
la partita, un riversamento di emozioni positive
trasmesse attraverso lo schermo della tv.
“Il rigore iniziale ha rappresentato un’ulteriore
iniezione alla fiducia che avevamo quando siamo
scesi in campo – ha detto Gian Piero Gasperini –
Nel primo tempo un po’ più di fatica, molto meglio
nella ripresa.
Abbiamo preso dei gol evitabili, però abbiamo fatto
tante cose buone. Volevamo vincere la partita, non
ci siamo accontentati di uscire con un risultato
sufficiente a garantire la qualificazione. Avere
lasciato in campo Ilicic che chiedeva di essere
sostituito ha regalato a lui e a noi la gioia del
quarto gol e del successo finale. Fare così tanti gol
è qualcosa di straordinario. La Champions aiuta a
migliorarci”.
“Stiamo vivendo qualcosa di incredibile e
straordinario” – ha sottolineato Luca Percassi, a.d.
atalantino, il quale anche a nome del presidente
Antonio Percassi, di fronte all’obiettivo della
telecamera, ha voluto ringraziare mister
Gasperini, i calciatori e lo staff, conscio di quale
valore assuma il risultato conseguito dalla
squadra in un momento molto particolare per
Bergamo, per la Lombardia e l’Italia intera.
“Passano gli anni, conta molto di più l’esperienza,
cerco di costruire la manovra per consentire alla
squadra di uscire e fare possesso palla. Senza una
punta di ruolo, Ilicic e io non diamo riferimenti ai
difensori centrali”.
Così Papu Gomez descrive il suo ruolo da
tuttocampista, che si abbassa e pronto ad
appoggiare la fase offensiva, a chi gli chiede se si è
riservato i gol per il cammino futuro dell’Atalanta.
“In carriera non ho mai segnato molto, mi è
capitato solo nella prima stagione con Gasperini
allenatore. Giocare in questa squadra mi rende
oltremodo felice”.
Diakhaby del Valencia è stata la vittima sacrificale
di Josip Ilicic. “In entrambi gli episodi che hanno
prodotto i calci di rigore, sono state due finte a
indurre in errore il difensore, ma io sono attento al
mio modo di giocare e alla posizione – ha
sottolineato lo sloveno, ricordando di avere detto
“più sono vecchio, più sono buono” e ribadendo di
divertirsi e volere andare avanti. Come non si
ferma l’Atalanta. “Non importa chi incontriamo,
continuiamo ad essere noi stessi e giocare come
sappiamo”. Man of the match e pallone ricordo dei
quattro gol. Pallone d’oro? Dopo una partita così
memorabile non è fantacalcio.

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