Io ero lì, ma il treno per l’Europa non è passato

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Il Lipsia visto a Bergamo ha messo a nudo tutti i limiti della squadra di Gasperini, che si trascinano soprattutto da gennaio. A Lipsia ci siamo forse illusi, poi la realtà ha detto che a Bergamo, anche il Lipsia ha fatto come tutte le altre squadre e cioè non ha giocato all’europea, bensì all’italiana. Tutti coperti dietro la linea della palla; palla negli spazi e atalantini infilzati. Giocatori abili, veloci, tecnici, concentrati e compatti. Il Lipsia, alla fine, ha meritato il passaggio del turno. Bravi.

Detto questo una cosa è apparsa molto chiara. Per questa Atalanta il livello raggiunto è stato il massimo possibile in Europa. I tedeschi ci sono stati superiori in tutto: atleticamente, tecnicamente e tatticamente. Quello che si è visto per tutto l’arco della gara è stata la differenza tecnica tra le due formazioni: l’Atalanta ha sbagliato tantissimo, il Lipsia niente. L’Atalanta col fiatone ha faticato a rincorrere gli avversari, il Lipsia volava. Prendete il primo gol. Quel Laimer è apparso imprendibile per Freuler (che è uno che corre). Quando ha preso palla ed è ripartito nello spazio, nessuno, dico nessuno è riuscito a contrastarlo. E riguardate il secondo gol. Loro si sono presentati in tre, i nostri non ce l’hanno fatta a rientrare.

forbes

L’Atalanta è arrivata a questo appuntamento abbastanza cotta. Non è l’episodio rigore sì-rigore no che avrebbe potuto ribaltare la situazione, perché mai gli atalantini hanno dato l’idea di potercela fare. Molti uomini sono venuti meno, proprio quelli su cui si puntava: Boga, Koopmeiners, Malinovksyi, Zapata, Miranchuk. Che dire? Questo capitolo si è chiuso. Il livello raggiunto è stato buono, ma ora bisognerà ritrovare le giuste energie e motivazioni per chiudere dignitosamente il campionato.
Da lunedì sera inizia l’ultima corsa verso la chiusura del campionato e se si vuole conquistare di nuovo l’Europa bisognerà vincerle tutte. Poi a maggio si vedrà cosa avranno fatto le altre. Noi non smetteremo di sperare.