Simone Fornoni
Dopo la beffa alla lotteria nella Youth League col
Lione, nell’antipasto dell’ottavo a Valencia dei
fratelli maggiori, nessuno tocchi Roberto Piccoli. Il
rigore dalla rincorsa a slalom inforcando i
guantoni nemici non è uno scivolone, ma la
partenza per l’ascesa. Il bomber, terza doppietta
con raccomandata andata/ritorno allo Shakhtar e
killeraggio-bis del City dal dischetto, è salito
sull’ottovolante da capocannoniere. Senza
scollinare ai quarti solo perché sulla cima
d’Oltralpe c’erano i doganieri-fenomeni Gouiri,
Douka e Cherki, impattatore sul 3 a tempo
scaduto. Bella storia caricarsi a spalla, fino
all’eliminatoria a Coverciano, un’Atalanta che ha
fatto soffiare in Europa il vento della Primavera
del calcio.
Sette capitoli di un libro di testo a uso della
prossima generazione di talenti. La prima volta
nel continente Uefa della truppa del generale
Massimo Brambilla, priva del paracadute di un
pregresso di club. Nelle sliding doors dell’OL con
amarcord da Europa League, il secondo pari dopo
il 2-2 a Zingonia con gli ucraini, due beffe al 94′.
C’è da sorridere lo stesso, perché gli step seguiti al
ko di misura all’esordio di Zagabria hanno risalito
le scale fin quasi all’attico delle Best 8.
A supremazia nazionale consolidata, vedi
Supercoppa e vetta in campionato, stoppato (15
febbraio) alla diciannovesima. La serrata da
Coronavirus non ha impolverato il 4-3-3 fantasia &
scintille. Benché l’attacco abbia sofferto prof. più
severi (13 con 8 presi; in Elite 48 in 19 match), la
scuola c’è e si vede, i made in BG duri e puri idem.
Oltre all’ariete di Sorisole, due di testa e poi a metà
fra i due piedi, ce ne sono eccome nella rotazione,
orfana oltre confine del duo di fuoriquota Khadim
Ndiaye-Ebrima Colley. Il fantasista Alessandro
Cortinovis, da apertura coi croati e al calar del
sipario doppio assist, anche per la minifuga
dell’illusione by Nicolò Cambiaghi, brianzolo come
il mister; il terzino-mezzala Davide Ghislandi, da
rompighiaccio e servizio al secondo dei tre sul
campo dei Citizens con favore di ritorno ad Amad
Traore più assist al mancino di Piccoli a Kharkiv;
l’avanti Niccolò Ghisleni, servitore del compagnone
ricciuto proprio l’11 dicembre; i mancini bassi
Giorgio Brogni e Matteo Ruggeri; il portiere
Ludovico Gelmi. Con la mezzala Samuele Signori,
fanno 9 su 27. Un terzo: tanto nell’epoca della
globalizzazione, a fronte di 10 stranieri di cui 5 di
passaporto europeo. La Bergamo del pallone, un
import-export da Champions.