Il ritorno al campionato, con la seconda e ultima partita casalinga disputata in trasferta sul campo di Parma, in attesa di riaprire lo stadio di Bergamo il 6 ottobre, doveva significare per l’Atalanta occasione di pronto riscatto dopo l’amaro esordio in Champions League. Lo è stato nella misura in cui la squadra ha saputo reagire a un doppio svantaggio, recuperando in extremis ma con merito dopo un cambio di modulo servito a uscire dall’impasse. Per come è maturato, il pareggio con la Fiorentina vale una vittoria. La squadra di Gasperini ha ritrovato forza e capacità di penetrazione ricorrendo alla vecchia guardia d’attacco, Gomez e Ilicic, che insieme hanno fatto la differenza riuscendo a raddrizzare una situazione difficile non solo nel risultato ma anche sotto l’aspetto psicologico. Dal 2-2 agguantato agli sgoccioli del match esce sicuramente un’Atalanta con più fiducia nei propri mezzi, anche se molto resta da fare per recuperare la prolificità e brillantezza di cui la squadra ha dato prova.
Gasperini ricorre a un mini turnover, proponendo Palomino al posto di Toloi nella linea difensiva completata da Djimsiti e Masiello; Pasalic avvicenda Freuler accanto a De Roon, Castagne rientra sulla fascia destra dopo l’operazione al ginocchio con Gosens confermato a sinistra. A riposo Gomez, gli subentra Malinovskyi che supporta la coppia di cafeteros Muriel e Zapata, con Ilicic in panchina. I viola di Montella con il 3-5-2 e la coppia Chiesa-Ribery in attacco.
Il primo tempo mette in luce l’Atalanta che esprime intensità e buone geometrie, ma senza riuscire a finalizzare la fase offensiva, al contrario della Fiorentina che con una sola conclusione nello specchio della porta guadagna il vantaggio. Eppure l’avvio è di netta marca nerazzurra. Appena 30 secondi dopo il calcio d’inizio, Zapata conquista palla e si lancia verso l’area avversaria, steso da tergo prima dei 16 metri da Pezzella che viene ammonito. Il tentativo di Muriel su calcio di punizione dal limite assomiglia più a un drop rugbystico. Al 6’, su corner battuto da Malinovskyi, colpo di testa di Djimsiti che in torsione sfiora la traversa. Al 12’ l’attivissimo Malinovskyi prova a inferire su calcio di punizione dalla distanza senza barriera ma impatta nella deviazione di un difensore. Un minuto dopo incursione in area di Muriel che conclude di sinistro angolando troppo il rasoterra. La Fiorentina si affaccia per la prima volta verso la porta di Gollini al 16’ con un tiro alto di Castrovilli. La squadra di Gasperini si mostra efficace nel chiusura gli spazi e prova a riaprire rapidamente il gioco. Come al 20’ quando Malinovskyi lancia sulla sinistra Muriel che si accentra e calcia, troppo centralmente, rendendo facile la presa di Dragowski. Ma al 24’ i viola trovano il gol in modo fortunoso su azione da corner, con pallone respinto fuori area da Djimsiti e Chiesa pronto a calciare al volo nel punto più basso della parabola. Sulla traiettoria del pallone c’è la gamba di Palomino, la cui deviazione spiazza Gollini.
Un minuto dopo l’Atalanta avrebbe l’occasione per pareggiare con Zapata che sfrutta un errato retropassaggio di Milenkovic, ma la conclusione finisce a lato. Dopo un lungo stop, motivato dal richiamo a non effettuare cori discriminatori (obiettivo sarebbe stato Dalbert), la partita riprende con un colpo di testa di Pezzella che non inquadra lo specchio della porta. Il confronto si accende e il gioco dell’Atalanta, alla ricerca del pareggio, cresce d’intensità. Al 36’ azione dirompente di Malinovskyi che allarga per Muriel il cui tiro scheggia l’incrocio dei pali. Nella ripresa, dopo una dozzina di minuti senza sbocchi, Gasperini opera una doppia sostituzione: Gomez per Muriel e Ilicic per Masiello. Il tecnico atalantino passa alla difesa a quattro, con due uomini in mediana e tre alle spalle di Zapata. Ci prova subito Gomez con un tiro a lato. Invece al 20’ Palomino si fa rubare palla da Chiesa che s’invola sulla fascia destra e confeziona un cross per Ribery, il quale cesella un tiro di collo sinistro che si infila nell’angolo basso alla sinistra di Gollini. Firmato il raddoppio, il francese lascia il posto a Boateng. L’Atalanta non riesce a ritrovare il bandolo della matassa e la scelta di incentrare la manovra sul solo Zapata come terminale offensivo facilita il compito dei difensori viola. Dopo avere rischiato di capitolare su palla inattiva e colpo di testa di Pezzella a due passi dalla porta di Gollini, al 39’ la ditta Gomez-Ilicic ritrova l’affiatamento e su cross tagliato in area dell’argentino c’è l’inserimento dello sloveno che in mezza spaccata fa ancora gol alla sua ex squadra accorciando le distanze. Gasperini gioca la carta Arana per tentare di dare vivacità alla fascia sinistra nel finale di gara. Forcing dell’Atalanta che trova il pareggio nel primo dei 5’ di recupero con Pasalic, che mette in rete da due passi il pallone toccato da De Roon. Il Var richiama l’attenzione dell’arbitro Orsato che ravvisa il tocco con il braccio dell’olandese e annulla. Ma il pareggio arriva lo stesso e autore è Castagne, che sfrutta il pallone spiovente dopo una respinta su azione da corner e infila di precisione l’angolo destro dove Dragowski non può arrivare.
ATALANTA-FIORENTINA 2-2
Atalanta (3-4-1-2): Gollini 6 Djimsiti 6 Palomino 5.5 Masiello 6 (12’ st Ilicic 7) Castagne 7 De Roon 6.5 Pasalic 6 Gosens 6 (39’ st Arana sv) Malinovskyi 7 Muriel 5.5 (12’ st Gomez 7) Zapata 6 A disposizione: Sportiello, Rossi, Toloi, Kjaer, Ibanez, Hateboer, Freuler, Barrow. Allenatore: Gasperini
Fiorentina (3-5-2): Dragowski 6 Milenkovic 6 Pezzella 6 Caceres 6 Lirola 6 Pulgar 6 Badelj 6 Castrovilli 6 Dalbert 6 (40’ st Venuti sv) Chiesa 7 (32’ st Vlahovic sv) Ribery 7 (23’ st Boateng ). A disposizione: Terracciano, Ranieri, Ceccherini, Cristoforo, Zurkoswki, Benassi, Sottil, Terzic, Gezzal. Allenatore: Montella
Arbitro: Orsato 6.5. Assistenti: Manganelli e Bottegoni. IV: Serra. Var: Aureliano Ass Var: Tegoni
Marcatori: pt 24’ Chiesa; st 20’ Ribery, 39’ Ilicic, 45+4 Castagne
Recupero: 3, 5
Ammoniti: Pezzella, Pasalic, Lirola, Milenkovic, De Roon, Boateng, Dragowski