Un brodino o uno zuccherino. Meglio di niente, ma la riduzione da 15 a 9 punti della penalizzazione non cancella il retrogusto amaro di un giudizio sospeso a metà tra la responsabilità oggettiva e la convinzione di trovarsi di fronte a un caso anomalo nella storia della Corte di Giustizia Federale. L’Albinoleffe prende atto di dover pagare il prezzo dello sbaglio dei suoi tesserati, ma è alquanto evidente che la società, nella fattispecie, dopo aver pagato sul campo le conseguenze del comportamento sleale si vede comminare una pena tale da rendere difficile la possibilità di realizzare il sogno di un immediato ritorno nella serie cadetta dove ha militato per nove anni. Resta ancora aperta la possibilità di vedere ulteriormente ridotta la penalizzazione, perché i nove punti sono un fardello comunque pesante per qualsiasi squadra. In più, la prospettiva di vedersi catapultati in un torneo ad alta concentrazione e fortemente competitivo, frutto della possibile se non addirittura probabile revisione della formula dei campionati di Lega Pro, mette l’Albinoleffe di fronte ad una stagione impegnativa. Lo sanno bene il presidente Andreoletti e mister Alessio Pala, il primo deciso a rilanciare le credenziali di squadra e società mantenendo fede alle proprie convinzioni e attuando una politica di rifondazione senza stravolgimenti, il secondo confortato dal finale della stagione appena passata e fiducioso di poter riscrivere un capitolo che assomigli alla favola. L’Albinoleffe si prepara a voltare pagina in ogni senso, concentrando sul centro sportivo di Zanica le proprie attività e tessendo il suo organico che dovrà essere composto da giocatori convinti di sposare un progetto difficile ma non per questo meno motivante.