Nicchi: bene gli arbitri di porta

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Nel mondo del calcio c’è una categoria che avrebbe buone ragioni per alzare la voce. E’ quella degli arbitri, sempre e comunque nel mirino, nel bene e nel male. Un rigore sbagliato ha sempre meno peso di un rigore non concesso. E nel gioco della polemiche si innestano i “pro e contro e i ” se e ma”. Il fantacalcio non è invenzione recente perché, almeno da quando è stata introdotta la moviola, i maghi dell’azione rallentata, vista e rivista, e del fermo immagine, si sbizzarriscono a sentenziare la giustezza o meno della decisione assunta dal direttore di gara. Il calcio vero è quello giocato a velocità e in tempo reali. Gli errori? Spesso sono episodi non visti e servono semmai a fare tesoro dell’esperienza per migliorare le prestazioni dei direttori di gara. Statistiche alla mano, gli errori dei calciatori sono largamente di più nei corso dei 90’ più recuperi. Pallone dentro o fuori? Ecco gli arbitri di porta, finalmente. A conti fatti, coloro i quali una volta si chiamavano “giacchette nere” e hanno imparato a vestire colorato anche per meglio distinguersi dalle casacche delle due squadre, sono con ogni probabilità i migliori del mondo. Ciò non basterà ad allontanare le polemiche, che puntualmente di innescano in ogni partita, ma forse deve far riflettere sulla necessità di introdurre una cultura del rispetto basilare affinché l’intero movimento si depuri di ogni forma di veleni.

Lo dice Marcello Nicchi, presidente nazionale dell’Aia, di fronte agli oltre 500 iscritti alla sezione arbitrale di Bergamo, che vanta grandi tradizioni e fischietti internazionali, come l’attuale Paolo Mazzoleni. Ben vengano le critiche, espresse con compostezza e civilità, assolutamente da respingere le polemiche. E si che l’inizio della stagione ufficiale, rappresentato dalla Supercoppa Italiana a Pechino, è stato decisamente di segno contrario. L’episodio più chiacchierato del campionato 2011-2012 è stato quello del gol non visto del milanista Muntari con pallone respinto dal portiere juventino Buffon oltre la linea. Ebbene, in molti casi simili ma meno evidenti le immagini non hanno sciolto i dubbi. Viceversa, l’arbitro di porta sta dimostrando di essere la soluzione giusta, perché vede meglio. In più questa nuova figura, aggiunta alla classica terna e al quarto uomo di centrocampo, contribuisce a dissuadere le simulazioni di gioco. La cosa più antipatica secondo Nicchi? Ex arbitri che in tv giudica a spada tratta gli ex colleghi. L’aspetto più positivo? La crescente collaborazione con i calciatori, che contribuisce a combattere la violenza in campo e sugli spalti e i gesti antisportivi. Il presidente dell’AIA fa queste dichiarazioni a Bergamo, la cui sezione AIA viene considerata un modello da seguire.

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