L’Atalanta spezza il digiuno che non la vedeva vincere la prima di campionato da ben dieci anni. Contro il Frosinone, davanti a oltre 18mila sostenitori in una calda sera d’agosto apertasi con l’omaggio a Genova, la differenza di qualità è apparsa evidente, ma si trattava di tradurla in gol evitando disattenzioni. La squadra di Gasperini ha eseguito il compito incassando i tre punti e, per effetto della differenza reti, ponendosi virtualmente al comando della classifica. Si è rivisto il Gomez migliore, vale a dire quello decisivo, con due gol e due assist vincenti, in una squadra che copre gli spazi, gode di una solida difesa (Djimsiti non ha fatto rimpiangere l’indisponibile Palomino, accanto a Toloi e Masiello che giganteggiano), e ha già trovato il centrocampista di spessore dietro le punte (Pasalic), che si adatta bene al ruolo e fa da raccordo c0n la coppia centrale di centrocampo (De Roon e Freuler). Barrow, pur non andando a segno, è in crescita e ha meritato la prima da titolare, certezze dagli esterni Gosens e Hateboer, con quest’ultimo ancora a segno dopo il centro in Europa League. Gollini tra i pali si è dimostrato sicuro e attento. Nel complesso, una prova convincente e un buon rodaggio in vista della gara di andata di Europa League contro il Copenaghen.
La note di cronaca si aprono al 5’, quando Pasalic libera in area Barrow che affonda ed effettua qualcosa a metà tra un tiro e un cross, fuori misura per i compagni. Un minuto dopo rasoterra di Toloi da fuori, senza problemi per l’ex Sportiello. Al 9’, dopo una fitta rete di passaggi, ci prova Pasalic con un tiro a giro che manca di poco il bersaglio. Ma al 10’ l’Atalanta si lascia sorprendere dall’azione di Perica che prende in contropiede Masiello e Gosens e manda il pallone in diagonale a stamparsi sul palo alla destra di Gollini. Al 14’ è invece Gomez a siglare il gol del vantaggio grazie al pressing portato da Hateboer a Molinaro e al tocco di prima in profondità di Toloi che libera l’argentino, bravo a toccare di precisione e mettere alle spalle di Sportiello. Alatanta vicina al raddoppio al 19’ con Gosens che, servito da Barrow, defilato sulla sinistra costringe Sportiello alla deviazione in angolo. Nonostante il controllo del gioco, la squadra di Gasperini fatica a trovare lo spiraglio nel muro difensivo frusinate. Le cose migliori sono frutto di interdizioni, come quella che compie Toloi alla mezz’ora conquistando il pallone e attaccando la profondità per poi servire Gomez, il cui rasoterra passa di un metro a lato della porta. Al 34’ Hateboer scatta sulla fascia destra e serve a centro area dove Barrow non riesce ad agganciare. Lo stesso Barrow prova a riscattarsi subito dopo entrando in area e provando ad aggirare Sportiello che gli sporca il pallone con una mano, Gosens raccoglie e calcia di prima intenzione trovando il portiere pronto alla respinta. Poi un tentativo di De Roon da 20 metri che passa sopra la traversa. Al 42’ il Frosinone fruisce di un calcio di punizione per un fallo di Masiello su Perica, Ciano prova la trasformazione ma non inquadra l’angolo colpendo l’esterno della rete. A inizio ripresa il raddoppio atalantino con Hateboer che raccoglie un cross lungo di Gomez e, appostato sul palo alla sinistra di Sportiello, insacca di destro colpendo dal basso in alto. Al 9’ Gasperini avvicenda Barrow con Zapata. Al 17’ il tris atalantino porta la firma di Pasalic. Un minuto dopo una percussione di De Roon potrebbe regalare il poker, ma Sportiello respinge la conclusione di piede. Alla mezz’ora in campo Castagne al posto di Gosens e subito dopo Zapata, destreggiandosi in area tra un nugolo di difensori, prova a sorprendere con un pallonetto Sportiello che riesce a toccare il pallone. Al 32’ Castagne dalla linea di fondo mette un pallone d’oro sui piedi di Pasalic che svirgola il tiro a rete. Al 36’ Gasperini lo richiama in panchina inserendo Pessina. Allo scadere del 90’ Zapata prova la zampata, smorzata e preda di Sportiello. Tutto sembra volgere al termine, ma al 93’ Papu Gomez regala un’autentica perla, calciando da oltre venti metri. Un tiro potente quanto preciso che si infila millimetricamente alla sinistra di Sportiello. Nel dopopartita mister Gasperini ha già la testa all’impegno infrasettimanale con il Copenaghen. “Da un mese e mezzo lavoriamo per arrivare ai gironi di Europa League, vogliamo cogliere questo obiettivo. Venti gol fatti e solo tre subiti in cinque partite la dicono lunga su quanto la squadra riesce a dare. A Gomez è tornata la forza e la velocità nel tiro”: Quanto al ruolo che fu di Cristante e in questa partita quasi interamente affidato Pasalic, poi avvicendato nel finale da Pessina, Gasperini dice chiaramente che con lui in panchina non si vedrà una squadra con Ilicic, Gomez e Barrow o Petagna, ricordando che l’Atalanta ha centrato il quarto posto giocando con Gomez e Petagna. “In una squadra l’importante è il manico, poi ci pensano la qualità e la frusta”. Tradotto: la squadra deve avere una ossatura solida in difesa e a centrocampo. Premesse per una stagione in cui ripetersi con la qualità, l’intensità e l’equilibrio che Gasperini detta.
ATALANTA-FROSINONE 4-0
Atalanta (3-4-1-2): Gollini 6 Toloi 7 Djimsiti 6.5 Masiello 6.5 Hateboer 6.5 De Roon 7 Freuler 6.5 Gosens 6.5 (30’ st Castagne 6) Pasalic 7 (36’ st Pessina sv) Barrow 6.5 (9’ st Zapata 6) Gomez 9 A disposizione: Berisha, Rossi, Mancini, Reca, Valzania, Ali Adnan, Cornelius. Allenatore: Gasperini
Frosinone (3-5-2): Sportiello 6 Goldaniga 5 Salomon 5 Krajnc 5 Zampano 5 Chibsah 5.5 Maiello 5 (17’ st Soddimo 5) Hallfredsson 5.5 Molinaro 5.5 Ciano 5.5 (36’ st Pinamonti sv) Perica 5.5 (36’ st Matarese sv). A disposizione: Bardi, Besea, Brighenti, Ariaudo, Crisetig, Beghetto, Capuano, Ghiglione, Sammarco, Cassata. Allenatore: Longo
Arbitro: Piccinini 6. Assistenti: Preti e Rocca.IV: Abisso. Var: Fabbri. Ass Var: Lo Cicero
Marcatori: pt 14’ Gomez; st 3’ Hateboer, 16’ Pasalic, 48’ Gomez
Recupero: 2, 3
Ammoniti: Perica, Hallfredsson