Impresa dell’Atalanta che espugna San Siro infliggendo una pesante sconfitta all’Inter, riuscendo in una clamorosa rimonta e a ribaltare il risultato dopo essere stata sotto di due reti. Una grande prova che onora la memoria dell’ex presidente nerazzurro Ivan Ruggeri, al quale sarebbe piaciuto assistere alla capacità di reazione della squadra di Colantuono e all’autorevolezza con cui riesce a tenere il campo. In verità nella prima mezz’ora di gara l’Atalanta si limita a contenere un avversario non irresistibile, poi quando va in svantaggio entra in partita, riacciuffa il pareggio con Bonaventura e risale la china con Denis in versione “Tanque” dopo aver dato spazio alla doppietta di Alvarez. La svolta arriva sul 3-1 per l’Inter, quando al 18’ della ripresa l’arbitro Gervasoni punisce con il penalty un presunto tocco di mano di Samuel con il braccio in alto su colpo di testa di Denis. La trasformazione dal dischetto da il “la” alla rimonta dell’Atalanta, che gioca con ordine, lucidità e intelligenza tattica.
Inter-Atalanta è un confronto tra i due moduli 3-5-2 speculari. Colantuono sceglie Polito tra i pali al posto dello squalificato Consigli, davanti al quale schiera Scaloni, Stendardo e Canini. A centrocampo Raimondi, Biondini, Cigarini, Carmona e Del Grosso, con Bonaventura a fianco di Denis. Stramaccioni piazza Ranocchia, Samuel e Juan Jesus a protezione di Handanovic, il giovane Kovacic fa il registra basso circondato da Cambiasso e Guarin con Zanetti e Pereira sulle fasce; coppia d’attacco formata da Rocchi e Cassano, che resta in campo mezz’ora ed è costretto ad abbandonare per uno stiramento.
All’Inter c’è gente che insegue un rabbioso riscatto, come Rocchi che cerca e trova il gol che manca da mesi e vale quota 100 in carriera in serie A, e Alvarez, entrato in campo al posto di Cassano, e autore di una doppietta nella ripresa dopo il momentaneo pareggio di Bonaventura. Ma il protagonista assoluto è un altro argentino, German Denis, che segna una straordinaria tripletta ribaltando il risultato da 3-1 a 3-4 per l’Atalanta e diventando il primo giocatore atalantino a segnare una tripletta a San Siro.
C’è grande equilibrio in campo, ma verso la fine del primo tempo Rocchi si sblocca, su azione da calcio d’angolo anticipa Del Grosso sul primo palo e con una leggera deviazione di destro sorprende Polito che finisce all’interno della rete. Al ritorno in campo Colantuono attende qualche minuto, poi al 9’ richiama Carmona e inserisce Livaja che lo ripaga immediatamente crossando al centro dell’area per Bonaventura che controlla e insacca. Nemmeno il tempo di gioire per il pareggio che Canini commette un’ingenuità in copertura e Alvarez arriva alle spalle beffando il difensore e il portiere Polito in uscita con un colpo di testa. Il gol galvanizza l’interista che con un’azione personale trova la doppietta personale. Quando il risultato sembra acquisito, l’Atalanta accorcia le distanze su calcio di rigore concesso per un duello aereo tra Denis e Samuel che tiene il braccio alzato mentre l’argentino colpisce di testa. Dagli undici metri Denis non perdona e al 18’ riapre la partita. La squadra di Colantuono ci crede e mette in difficoltà l’Inter. Il pareggio arriva al 25’ con un’azione personale di Denis che in area nerazzurra si libera per il tiro e batte Handanovic con un rasoterra che si infila dopo aver toccato l’interno del palo. E al 31’ il Tanque completa il capolavoro girando in rete di destro un cross teso rasoterra di Bonaventura: una botta che non lascia scampo al portiere Handanovic e porta in vantaggio l’Atalanta. C’è incredulità nel volto di Stramaccioni, sconcerto in quello del presidente Moratti. Colantuono non smette di caricare i suoi, che fanno pressing a tutto campo.
Al 37’ della ripresa al posto di Cambiasso entra in campo l’ex Schelotto, che si mette in evidenza solo il corpo a corpo con Raimondi che nel primo dei quattro minuti di recupero costa il cartellino rosso all’atalantino. Al 49’ il sogno dei nerazzurri sembra svanire quando un cross di Guarin deviato da Scaloni arriva sui piedi di Ranocchia appostato davanti alla porta di Polito. Il difensore centrale dell’Inter sbuccia clamorosamente il pallone invece di spingerlo in rete. E così Stramaccioni dalla panchina e Moratti dalla tribuna assistono alla debacle che probabilmente taglia fuori l’Inter dalla corsa alla Champions. Per l’Atalanta i tre punti significano salvezza praticamente acquisita, con dieci lunghezze sulle tre squadre che, a pari merito, lottano per non retrocedere e nei cui confronti è in vantaggio negli scontri diretti.
Il finale di partita non è all’insegna del fairplay. Finisce in rissa con Schelotto ancora protagonista in negativo, calmato da Colantuono e trattenuto a stento da compagni di squadra dopo aver cercato l’ex compagno di squadra Cigarini, certamente non con intenti pacifici.