Bologna e Morandi indignati

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morandi_2Quanto accaduto sugli spalti dello stadio Dall’Ara in occasione della partita tra Bologna e Napoli è semplicemente assurdo, vergognosamente offensivo e inaccettabile. Fischi sono piovuti sul celeberrimo o osannato “Caruso”, il capolavoro di Lucio Dalla. Striscioni e cori volgari all’indirizzo della squadra e della città di Napoli. La Dotta, com’è chiamata Bologna, non merita di accogliere nel suo tempio calcistico, dove si è consumata la storia di scudetti e giocatori diventati glorie sportive, personaggi che ne snaturano l’identità. Durissima la reazione di Gianni Morandi, che ha annunciato la sua rinuncia a rivestire la carica di presidente onorario del Bologna Calcio. Il cantante ha definito l’accaduto un caso di «maleducazione deficiente» e postato su face book giudizi durissimi. «Allo Stadio di Bologna – scrive Morandi – è successo qualcosa di inqualificabile e di cui mi sono vergognato. Prima dell’inizio della partita sono comparsi striscioni intollerabili contro la squadra e la città di Napoli e mentre le note di Caruso con la voce di Lucio risuonavano nell’aria, una parte della curva dei tifosi rossoblu ha cominciato a fischiare». Una volta il Dall’Ara era considerato esempio per la civiltà e la sportività del pubblico. E ora? Pochi o tanti che fossero, hanno tenuto un comportamento razzista ed offensivo – come lo definisce Morandi. In più hanno oltraggiato la figura di Lucio Dalla. Anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha preso una durissima posizione verso comportamenti che nulla hanno a che fare con lo sport. «Una violenza verbale inconcepibile, da condannare. Inoltre, così facendo, è stata infangata la memoria di Lucio Dalla, persona che ha sempre amato la sua città e Napoli. Comprendo la scelta di Gianni Morandi, mi unisco alle sue parole di sdegno, mi auguro però che non abbandoni la presidenza onoraria del Bologna FC». Al coro di scuse e indignazione si unisce il Consiglio Comunale di Bologna. Sicuramente si è scritto un altro capitolo indegno e incivile, laddove da sempre si sono scritte pagine di sportività autentica.

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