La serie A vive una giornata interlocutoria, con risultati che non modificano nella sostanza la situazione in testa e in coda. La Juventus e la Roma subiscono il pareggio rispettivamente da Verona e Lazio. Certamente più amaro quello dei bianconeri raggiunti dagli scaligeri al Bentegodi al 94’, un’occasione persa quella dei giallorossi nel derby capitolino finito a reti bianche. Il weekend dell’8 e 9 febbraio regala il riscatto del Napoli, che strapazza il Milan al San Paolo esaltando le doti realizzative di Higuain (arrivato a quota 12 reti, grazie a una doppietta) e confermando che il turnover scelto da Rafa Benitez a Bergamo è stata una scelta sbagliata. Nella stessa partita fanno notizia e storia le lacrime di Mario Balotelli richiamato in panchina e spettatore della disfatta rossonera nella città dovrebbe avrebbe voluto dimostrare tutto il suo valore. Lacrime che sono lo specchio di una situazione non esaltante l’arrivo di Seedorf e gli innesti di Essien e Taarabt, autore di un gol bellissimo all’esordio e in apertura di gara che serve solo a illudere e nulla più. Il ritmo imposto dal Napoli è schiacciante e la forza dirompente è merito di tutti, anche se l’apporto di Inler e Mertens risulta superiore a quello degli altri giocatori partenopei. La Roma è avanti di quattro punti perché imbrigliata dalla squadra di Reja. La pressione prodotta dai giallorossi non scardina la difesa biancoceleste e il numero delle occasioni accumulate da Totti e compagni lasciano tanto rammarico a Garcia. Pjanic, Gervinho, Bastos e lo stesso capitano della Roma vanno vicino al gol a più riprese ma non segnano. Alla Lazio va dato merito di aver impostato una gara attenta e disciplinata, che le consente di uscire indenne dal confronto. La Juventus subisce la beffa del pareggio a recupero quasi ultimato, quando si prepara a gongolare per ulteriori due punti che sarebbero stati aggiunti al bottino di vantaggio sulla Roma. Ma il peccato di presunzione nasce da lontano, perché dopo aver chiuso il primo tempo con due gol all’attivo frutto di altrettante giocate di Tevez, la squadra di Conte nella ripresa sfiora il terzo gol con Vidal e Osvaldo, ma commette l’errore di abbassare il ritmo e pure il baricentro. Quanto basta per consentire prima a Toni di accorciare e poi minacciare nuovamente la porta di Buffon, poi a Gomez di sbucare come un folletto nella selva di maglie bianconere e di testa mettere alle spalle del portierone. Antonio Conte sa che tali episodi possono fare la differenza e non perde occasione per ricordare che le partite durano 95 minuti. Più fiduciosa e convinta dei propri mezzi la Fiorentina che riesce ad avere ragione dell’Atalanta grazie a due giocate: la prima di Ilicic su calcio di punizione, la seconda del giovane polacco Walski che nei minuti finali si beve la difesa bergamasca e appoggia in rete. I viola occupano saldamente la quarta piazza e sono sempre in corsa per un posto nel preliminare della prossima Champions League. Il Verona, sempre quinto, vede ancora l’Europa, mentre Torino e Parma perdono a loro volta l’opportunità di affacciarsi alla zona Europa League. La squadra di Donadoni soffre in casa contro il Catania che va vicino al successo pieno ma alla fine guadagna un punto importante per restare incollato alle altre formazioni in lotta per la salvezza. Il Bologna compie un’impresa andando a vincere sul campo del Toro di Ventura, che passa in vantaggio con il solito Ciro Immobile ma viene superato da una doppietta di Cristaldo che ribatte due respinte del portiere granata. Per il resto della gara Curci e la fortuna aiutano il Bologna. Stesso discorso per il Genoa che espugna lo stadio Picchi di Livorno grazie a un gol di Antonelli dopo 10’, resistendo agli attacchi continui dei labronici che impattano nel portiere saracinesca Perin e pagano una certa dose di imprecisione in fase conclusiva. La Sampdoria vince a Marassi con un gol di Gastaldello, manca il raddoppio con Gabbiadini ma viene salvata da un errore del guardalinee che giudica in fuorigioco il cagliaritano Sau nell’azione del pareggio annullato. Risorge l’Udinese con l’inossidabile Di Natale che apre le marcature nel vittorioso match contro il Chievo e si posiziona a +9 sulla zona retrocessione. Nel posticipo serale della domenica l’Inter, con l’esordiente Hernanes, supera il Sassuolo con un gol di Samuel a inizio di secondo tempo e appaia il Verona al quinto posto. Niente di trascendentale nelle file nerazzurre, che pure vedono brillare nuovamente Guarin.
Risultati: Fiorentina-Atalanta 2-0 Udinese-Chievo 3-0 Napoli-Milan 3-1 Torino-Bologna 1-2 Lazio-Roma 0-0 Livorno-Genoa 0-1 Parma-Catania 0-0 Sampdoria-Cagliari 1-0 Verona-Juventus 2-2 Inter-Sassuolo 1-0
Classifica: Juventus 60 Roma 51 Napoli 47 Fiorentina 44 Verona Inter 36 Torino Parma 33 Lazio 32 Genoa 30 Milan 29 Sampdoria 28 Atalanta 27 Udinese 26 Cagliari 24 Bologna 21 Chievo 18 Livorno Sassuolo 17 Catania 16