L’immagine più bella della terza giornata di campionato in serie A non è un gesto sportivo, ma il gesto di uno sportivo. Teatro lo stadio Olimpico. Protagonista Alessandro Florenzi, schierato da Garcia sulla linea offensiva giallorossa insieme a Destro e Gervinho nella partita che oppone la Roma al Cagliari. Florenzi, dopo aver servito l’assist per il gol del vantaggio di Destro, riceve poco dopo da Gervinho il pallone che vale il raddoppio e fissa il risultato che consente alla Roma di appaiare in testa alla classifica la Juventus. Florenzi non corre verso i compagni, l’allenatore o la panchina, ma in tribuna dove siede sua nonna. L’abbraccio che le dedica è lo spot migliore per il calcio, nonostante l’ammonizione comminata certamente a malincuore dall’arbitro. Il turnover nella Roma funziona e l’esordio dal 1’ di Yanga-Mbiwa, causa indisponibilità di Astori, è più che convincente. A Palermo ci vuole una perla di Kovacic per rimediare a un errore difensivo di Vidic che mette Vasquez in condizione di portare in vantaggio i rosanero. Ma anche la bravura di Sorrentino che salva il pareggio al ’94 su colpo di testa ravvicinato di Osvaldo dopo una traversa di Vasquez a portiere battuto. La divisione della posta tra Palermo e Inter rispecchia quanto visto in campo nella notte siciliana. L’Inter potrebbe sfondare, si vede annullare giustamente un gol e non finalizza occasioni favorevoli. Per Mazzarri due pareggi esterni nelle prime due giornate, un passo buono per la media inglese, meno per puntare più in alto. Viceversa, un risultato che regala alla squadra di Iachini maggiore consapevolezza delle proprie qualità.
A Bergamo l’Atalanta cede alla Fiorentina, ma mai sconfitta fu così immeritata, avendo giocato a pari livello e messo in difficoltà i viola. Alla fine decide una giocata di Kurtic, subito dopo il suo ingresso in campo nel secondo tempo. Le squadre di levatura devono mostrare cinismo e la Fiorentina, arrivata a Bergamo con l’obiettivo di risalire la china, non fa eccezione. L’Atalanta gioca con autorevolezza, ma non trova il gol che ne avrebbe premiato la prestazione. Il Genoa festeggia il primo successo del campionato, ottenuto a Marassi grazie a un colpo di testa in tuffo di Pinilla e alla giornata si del portiere Perin, che alza un muro al cospetto della Lazio e bacia simbolicamente la traversa su cui si stampa un pallone velenoso. Per la Lazio nuova caduta esterna dopo la sconfitta di San Siro alla prima con il Milan. Sassuolo e Sampdoria si accontentano e chiudono a reti bianche. Talvolta è meglio la politica dei piccoli passi. Gli emiliani, reduci dalla batosta subita dall’Inter, non sembrano essersi ancora ripresi. I blucerchiati preferiscono non rischiare. In campo c’è chi ha già vinto. Si tratta di Acerbi, difensore del Sassuolo tornato a giocare dopo aver curato un tumore.
Cassano prende per mano il Parma, scioccato dalla vicenda Biabiany, fermato per problemi cardiaci. Al Bentegodi il Chievo passa in vantaggio, ma deve subire la veemente reazione della squadra di Donadoni e l’intesa tra il campione barese e Coda. Cassano mette all’incrocio dei pali il pallone che vale il pareggio, poi serve Coda quello del sorpasso e infine riceve l’assist per la doppietta personale. Inutile il gol di Paloschi che illude il Chievo, reduce dalla vittoria al San Paolo. Il Napoli è nell’anticamera della crisi dopo la sconfitta subita a Udine per effetto del gol di Danilo segnato nella ripresa, dopo il palo di Gargano nel primo tempo e il salvataggio del portiere friulano su Higuain. La squadra di Benitez non riesce più ad esprimere il suo potenziale tecnico, anche se lo stesso allenatore si giustifica spiegando le scelte con le imperfette condizioni fisiche di alcuni giocatori. Quanto all’Udinese, la notizia è che il match-winner per una volta non è Di Natale. Ma la squadra va e Stramaccioni non può che essere felice della vittoria bis davanti al proprio pubblico.
Il Torino paga le troppe imprecisioni in fase conclusiva e il calcio di rigore sbagliato da El Kaddouri consentendo al Verona di guadagnare tre punti grazie a un gol di Ionita. I granata fanno i conti con la propria incapacità di sfruttare le tante occasioni costruite in zona gol, segnale di mancanza di lucidità o apprensione. La squadra di Mandorlini non si tira indietro quando c’è una minima occasione da sfruttare e raccoglie il massimo pure senza strafare.
Il Cesena, in vantaggio di due reti, si fa raggiungere dall’Empoli nel corso di una partita che riserva emozioni su entrambi i fronti.
Risultati 3° giornata: Cesena-Empoli 2-2 Milan-Juventus 0-1 Chievo-Parma 2-3 Genoa-Lazio 1-0 Roma-Cagliari 2-0 Sassuolo-Sampdoria 0-0 Atalanta-Fiorentina 0-1 Udinese-Napoli 1-0 Palermo-Inter 1-1 Torino-Verona 0-1
Classifica: Roma Juventus 9 Verona 7 Milan Udinese 6 Inter Sampdoria 5 Atalanta Genoa Fiorentina Cesena 4 Lazio Parma Chievo Napoli 3 Palermo Sassuolo 2 Cagliari Empoli Torino 1