Nella domenica dell’atteso derby milanese, deciso nel finale da un prezioso colpo di tacco di Palacio, la Juventus non molla e passa a Bergamo con un secondo tempo autoritario, mantenendo i cinque punti di vantaggio sulla Roma. Un poker all’attivo per entrambe le squadre, ai danni rispettivamente di Atalanta e Catania. Rallenta il Napoli, avanza la Fiorentina e dirompe il Verona. Alla vigilia di Natale l’unico a non essere del tutto contento è Gigi Buffon, la cui imbattibilità in campionato si ferma a 735 minuti ad opera di Maxi Moralez, autore del momentaneo pareggio della squadra bergamasca. Nona vittoria consecutiva dei bianconeri, a segno quasi subito con Tevez e poi nella ripresa, appena rientrati dagli spogliatoi con Pogba, e in successione con un sontuoso Llorente e Vidal, che firma la sua presenza con il gol pur senza disputare una prova di alto livello. Antonio Conte, in silenzio stampa, si affida ai migliori per avere ragione dell’Atalanta, temendone il carattere indomito. La squadra di Colantuono disputa un primo tempo molto buono, rimontando il gol subito in apertura, ma poi deve fare i conti con le qualità dell’avversario e le poche variabili a disposizione per via delle numerose defezioni. Il successo dei bianconeri è nitido e ineccepibile perché la differenza appare evidente e Llorente è un attaccante sempre più determinante. La Roma ritrova il suo capitano Francesco Totti e festeggia un successo rotondo, frutto della doppietta di un eccezionale difensore come Benatia e dei suoi attaccanti Destro, che dal suo ritorno in campo firma puntualmente la presenza con il gol, e Gervinho. Mattia Destro, nella circostanza, può dirsi fortunato, perché corregge in rete il pallone sfuggito al portiere Frison. Quanto a Gervinho, dopo aver mandato sul palo una respinta di Frison su conclusione di Totti, fa centro grazie a un assist di Ljajic. Il 2014 si apre dunque con lo scontro al vertice, decisamente stellare.
Il derby Inter-Milan sarebbe passato alla storia tra quelli conclusi con un nulla di fatto, se Palacio non avesse inventato un colpo di biliardo correggendo in rete con il tacco destro un assist di Guarin. L’Inter, vittoriosa al cospetto di Tohir, reclama nel primo tempo un calcio di rigore per un fallo netto in area su Palacio sfuggito all’arbitro Mazzoleni e al giudice di porta ma non all’occhio della telecamera. Secondo tempo di marca nerazzurra e al 35’ Abbiati si salva con bravura e fortuna. Al 40’ il gesto sublime di Palacio. Nei 4’ di recupero l’espulsione di Muntari per gesto di reazione e un intervento decisivo di Handanovic che, su calcio di punizione di Kaka, toglie il pallone dalla testa di De Jong. Determinanti i cambi decisi nella ripresa da Mazzarri, che danno forza e vivacità a una squadra retta ancora dagli instancabili Zanetti e Cambiasso. Il Milan paga l’evidente e progressivo calo fisico e accusa ben 27 punti di distacco dalla capolista.
Si interrompe la macchina da gol del Napoli di Benitez, che non va oltre il pareggio a Cagliari, riacciuffando il risultato con Higuain su rigore dopo il vantaggio dei sardi con Nenè. I partenopei continuano a trovare difficoltà con le squadre meno forti, avendo già subito il pareggio da Sassuolo e Udinese e la sconfitta ad opera del Parma. In realtà il Napoli va a segno con Callejeon, ma sulla traiettoria del tiro vincente, oltre la linea dei difensori, c’è il compagno Albiol che alza una gamba e partecipando così attivamente all’azione. Gol annullato giustamente. La Fiorentina vince sul campo di Reggio Emilia a spese del Sassuolo grazie a un gol di Giuseppe Rossi, sempre più top player viola e capocannoniere del campionato. La squadra di Montella crea numerose occasioni ma il portiere Pegolo difende la porta fino a quando Pepito inventa un rasoterra teso e angolato. E la Fiorentina consolida il quarto posto. Il Verona, non più una sorpresa, dilaga contro la Lazio di Petkovic, trascinato da Luca Toni, autore di una doppietta. Al Bentegodi tanta determinazione dei gialloblu e tante occasioni sprecate dalla Lazio, un paio clamorose con Klose. Gli scaligeri giocano un calcio champagne e affondano con una forza d’urto che ricorda la squadra di Bagnoli che conquistò il titolo. I biancocelesti sembrano aver perso la coesione e la lucidità, la linearità e la fantasia della manovra. L’avventura di Petkovic è ormai agli sgoccioli. Il Torino concede il vantaggio al Chievo, poi regala ai propri tifosi un poker da sogno, con doppietta di Ciro Immobile. I granata viaggiano spediti verso la zona Europa League e soprattutto lontano dai bassifondi a contatto dei quali erano abituati a stazionare. Mister Ventura sembra aver trovato gli uomini adatti ad interpretare al meglio il proprio gioco. Quanto ai clivensi, Thereau va a segno, poi in coppia con Paloschi non riesce a sfruttare gli spazi in contropiede. Dividono la posta Sampdoria e Parma con un gol a testa e un numero uguale di occasioni fallite. Mihajlovic segna il passo a Marassi, mentre Donadoni si accontenta di uscire imbattuto. Diamanti fa felice il Bologna, che riesce a portarsi fuori dalla zona retrocessione vincendo di misura contro il Genoa. Se il pubblico difende a viva voce la panchina di Pioli, i felsinei danno l’anima per cogliere un successo fondamentale per il cammino salvezza. Non sorride il Livorno che nella gara di anticipo cede in casa all’Udinese, maturando la decima sconfitta il 17 giornate.Un ottimo Siligardi pareggia il gol iniziale di Nico Lopez, poi Hertaux finalizza un’azione avviata da un corner calciato da Di Natale e i friulani di Guidolin possono rialzare la testa.
Risultati 17a giornata: Livorno-Udinese 1-2 Cagliari-Napoli 1-1 Bologna-Genoa 1-0 Atalanta-Juventus 1-4 Verona-Lazio 4-1 Roma-Catania 4-0 Sampdoria-Parma 1-1 Sassuolo-Fiorentina 0-1 Torino-Chievo 4-1 Inter-Milan 1-0
Classifica: Juventus 46 Roma 41 Napoli 36 Fiorentina 33 Inter 31 Verona 29 Torino 25 Genoa Cagliari Lazio Parma Udinese 20 Milan 19 Atalanta Sampdoria 18 Bologna Chievo 15 Sassuolo 14 Livorno 13 Catania 10.