Si fa presto a dire scudetto, così come resta da vedere se il campionato più dirsi riaperto nella corsa al titolo. La Juventus si ferma al suo record di 12 vittorie consecutive e paga ancora la maledizione dello stadio olimpico capitolino, dove la Lazio versione Reja mette alle corde la squadra di Conte che paga cara l’espulsione di Gigi Buffon per fallo da ultimo uomo su Klose. Costretti a giocare due terzi di partita in inferiorità numerica e sotto di un gol per effetto del penalty trasformato da Candreva, i bianconeri hanno l’opportunità di dimostrare la propria forza, solidità e compattezza, riuscendo a riequilibrare il risultato con Llorente, al quinto centro di testa, e provando addirittura a vincere pur rischiando di capitolare ancora. Miracolosa la parata d’istinto di Storari, entrato al posto di Asamoah, su colpo di testa ravvicinato di Klose con pallone deviato contro la traversa. Ma nel conto va messo pure il palo colpito da Keita a una manciata di minuti dal termine, che avrebbe dato alla Lazio una vittoria prestigiosa e tolto alla Juve un po’ delle certezze. Il pareggio rende merito al coraggio e all’atteggiamento della squadra di Conte, sistemata con il 4-3-2. Quanto a Buffon, prima dell’azione che determina rigore ed espulsione, manca poco che si faccia beffare da Klose mentre cincischia con il pallone tra i piedi. Tuttavia, sarebbe banale attribuire al portierone tutte le responsabilità. In campo un certo Ogbonna si è fatto aggirare come un novellino da Klose almeno in tre occasoni. La Roma non può che approfittarne dettando legge al Bentegodi contro il Verona di Mandorlini. Una prova di maturità per i giallorossi, scesi in campo senza Pjanic, in non perfette condizioni, e senza Totti accomodatosi in panchina e pronto a fare il suo ingresso in campo nell’ultimo quarto d’ora per trasformare il penalty che vale il 3-1 e chiude di fatto la partita. Ma il protagonista assoluto è Gervinho, autore della dirompente azione in area scaligera e dell’assist per Ljalic che vale il gol del vantaggio allo scadere del primo tempo, e della seconda, splendida rete da attaccante di razza. La Roma riduce il distacco dalla Juve a -6 e si convince si potersela giocare fino in fondo, ma anche di non potersi permettere ulteriori passi falsi perché i campioni d’Italia concederanno ben poco sul loro cammino. Il Napoli non è più certo di essere in assoluto la terza forza del campionato. Il pareggio casalingo rimediato contro il Chievo, secondo consecutivo dopo quello di Bologna, è più di un campanello di allarme. I due pali colpiti da Mertens e la traversa scheggiata da Insigne non possono essere l’alibi per gli azzurri partenopei, che hanno perso brillantezza. La squadra di Benitez, punita da Sardo, un napoletano alla corte clivense, rimedia nel finale con Albiol, ma lascia molti dubbi tra quanti si aspettavano continuità di risultati e un salto di qualità in termini di rendimento. Nel posticipo domenicale il Genoa fa lo scherzo alla Fiorentina chiudendo il match dello stadio Franchi con uno spettacolare 3-3. Non basta ai viola una tripletta di Aquilani, che per due volte (la prima su rigore) rimonta i gol Gilardino (dagli 11 metri) e Antonini prima di ribaltare il risultato. Nel finale il definitivo pari del genoano De Maio, che toglie alla squadra di Montella la possibilità di avvicinarsi al terzo posto. Neanche l’Inter gode di certezze, anzi. Thohir e Moratti sono costretti ad assistere allo scialbo risultato a reti bianche tra Inter e Catania, ma soprattutto al rischio di debacle casalinga quando la squadra di Maran per due volte mette i brividi a Handanovic. Palacio e Milito non fanno gol e mister Mazzarri non riesce a sbloccare una rosa che rimane imbastita. Alle spalle dei nerazzurri, fermo il Verona, salgono le quotazioni di Parma e Torino. Gli emiliani piegano l’Udinese con la premiata ditta Cassano-Amauri che confezionano il gol partita, anche se il portiere friulano Brkic evita di capitolare una seconda e terza volta. Quarta vittoria di fila per Donadoni, che vede possibile la qualificazione alla Europa League. Grande preoccupazione per Guidolin, la cui squadra resta a contatto con la zona retrocessione. Tre punti per il Toro di Ventura, il cui successo viene spalancato da un clamoroso errore di interpretazione dell’arbitro Tagliavento, che al quarto d’ora della ripresa, quando Cerci frana sul portiere Consigli in uscita, punisce inspiegabilmente il portiere atalantino con il giallo e il rigore, che risulterà decisivo, a dispetto di una dinamica che le immagini rendono chiara ed evidente. E dopo il 90’ Consigli blocca un secondo penalty, in questo caso assegnato giustamente, calciato da Immobile. Prima del rigore decisivo, l’Atalanta sbaglia un gol con Denis. Poi l’episodio contestato che fa piombare squadra e società nel silenzio stampa. Risale anche il Milan, che, dopo la pesante eliminazione in Coppa Italia al debutto di Seedorf da allenatore, passa a Cagliari ma solo grazie alla rimonta nel finale siglata da Balotelli, che trasforma un calcio di punizione dal limite, e Pazzini, che si fa largo in area su azione da corner e trova il varco vincente, vanificando la bella rete messa a segno da Sau nel primo tempo, quando però i rossoneri per ben quattro volte concludono pericolosamente verso la porta sarda. Non è ancora il Milan ritrovato, perché l’unica via che porta quantomeno alla Europa League passa per la risalita fino al quinto posto o giù di lì. Il Bologna si salva a Marassi con un rigore di quel Diamanti che doveva partire per la Cina. La Sampdoria domina, segna con Gabbiadini, fallisce il raddoppio e si fa raggiungere. Un’occasione persa per i blucerchiati di Mihajlovic, ancora una boccata di ossigeno per i felsinei, appena un punto sopra la zona retrocessione. Qui permane il Sassuolo, che dal giorno del 4-3 al Milan non ne ha imbroccata più una. A Livorno alza bandiera bianca in poche battute e il secondo tempo serve solo a sancire il successo dei labronici, che con Di Carlo in panchina si rimettono subito in corsa per salvezza.
Risultati: Napoli-Chievo 1-1 Lazio-Juventus 1-1 Verona-Roma 1-3 Cagliari-Milan 1-2 Inter-Catania 0-0 Livorno-Sassuolo 3-1 Parma-Udinese 1-0 Sampdoria-Bologna 1-1 Torino-Atalanta 1-0 Fiorentina-Genoa 3-3
Classifica: Juventus 56 Roma 50 Napoli 44 Fiorentina 41 Inter 33 Torino Parma Verona 32 Milan Lazio 28 Genoa 27 Atalanta 24 Sampdoria 22 Cagliari 21 Udinese 20 Chievo Bologna 18 Sassuolo 17 Livorno 16 Catania 14