Juve riprende a vincere

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juve2013Chi si chiedeva come e perché la Signora in bianco e nero non abbia fatto faville nel corso delle uscite in Italia e in tournee all’estero che hanno preceduto gli impegni ufficiali ha ottenuto immediata e secca risposta. Allo stadio Olimpico la squadra di Antonio Conte strapazza la Lazio di Petkovic e si aggiudica per la sesta volta (secondo anno consecutivo) la SuperCoppa Italiana, rifilandole un rotondo 4-0 e marcando una netta superiorità tecnica e territoriale. In effetti la svolta del match, dopo il gol di un eccellente Pogba (subentrato quasi subito a Marchisio, alle prese con un fastidio al ginocchio) nel primo tempo e la superparata di Buffon su siluro di Radu prima dell’intervallo, arriva ad inizio di secondo tempo quando, nel giro di 4 minuti, dal 7′ all’11’, la Juve infila per tre volte la porta di Marchetti. Protagonista di due delle tre azioni vincenti è Lichtsteiner, che agisce sulla fascia destra ed è autentico uomo in più dello schieramento bianconero per penetrare tra le maglie laziali, oltre che bersaglio costante del proprio allenatore per lo invita ripetutamente a rispettare l’ordine tattico. Il laterale destro svizzero prima porge a Chiellini la palla del raddoppio, poi è autore di una discesa irrefrenabile e una triangolazione con Vucinic che lo mette in condizione di infilare la porta sotto la curva laziale con un tocco preciso di esterno destro. Passano due minuti e, nonostante Marchetti voli qui e là per impedire la capitolazione, Tevez raccoglie il pallone a centro area e lo mette rasoterra nell’angolo basso spiazzando il portiere. La SuperCoppa Italiana ci ha abituato a risultati roboanti. Nessuno dimentica il 5-1 con cui nell’estate 1990 il Napoli di Maradona liquidò proprio la Juve, il 4-3 della Lazio ai danni dell’Inter dieci anni dopo. Stavolta i biancocelesti escono pesantemente battuti e non possono salvare la bandiera perché, a risultato ampiamente acquisito, alla mezz’ora della ripresa Klose fa bene tutto e si presenta solo davanti a Buffon che gli nega la gioia del gol. Sorvoliamo, ma poi mica tanto, sui “buuu” razzisti provenienti dalla curva laziale: l’arbitro Rocchi fischia generosamente al 90′ esatto, evitando di concedere recuperi che avrebbero esposto i vari Pogba, Ogbonna e Asamoah alle vessazioni di rito. Molto meglio parlare del gesto da campione di Klose, il quale, al momento della consegna della coppa a Buffon, capitano della Juve, applaude riconoscendo i meriti degli avversari. La Lazio ha la certezza di avere un grande campione dentro e fuori campo, oltre che una fetta di imbecilli pronta a rovinare l’immagine della società. Petkovikc avrà molto da lavorare per rimettere insieme i cocci e sciogliere il dubbio sul ruolo di regista basso tra Ledesma e il nuovo arrivo Biglia. L’impressione è che molti laziali, tutti tecnicamente dotati, si pestino i piedi. L’unico sempre all’altezza è Candreva, autore peraltro di un paio di conclusione pericolose verso la porta di Buffon. Antonio Conte, invece, ha di che sorridere. I suoi campioni si fanno trovare pronti quando c’è da portare a casa il risultato, tanto più in una partita secca. Il blocco difensivo della nazionale, con Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini, appare sicuro e affiatato, decisamente più forte avendo davanti un metronomo come Pirlo e due pedine come Vidal e Pogba. Tevez dialoga bene con Vucinic e si spende anche in copertura, Lichtsteiner e Asamoah puntellano le fasce. La nuova stagione inizia come era finita la precedente, nel segno della Juventus e di Antonio Conte, che per il secondo anno consecutivo centra la doppietta scudetto-supercoppa. Scusate se è poco.

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