La Juve vola, Napoli non molla

525

Chelsea FC vs. Juventus - UEFA Champions League 2012-2013La Juventus dimostra tutta la sua forza battendo l’Inter a San Siro e chiude con largo anticipo il discorso scudetto, riappuntandoselo virtualmente quanto mancano otto turni alla fine e i punti di vantaggio sono nove, che diventano dieci per effetto degli scontri diretti con il Napoli, indomito e vittorioso sul campo di Torino nella lotteria delle rimonte e controrimonte. Sornione, il Milan non molla e, passando al Bentegodi, resta incollato ai partenopei. A meno di stravolgimenti improbabili, la qualificazione alla prossima Champions è già definita. I distacchi non sono incolmabili sulla carta, ma gli stop accusati da Fiorentina, Inter e Roma, con la Lazio tornata al successo ma sempre nel gruppo che insegue, fanno pensare che ormai alle spalle delle prime tre si debba correre solo per la Europa League.

Ad ogni partita che conta Antonio Conte scopre il suo jolly. A San Siro, nel match che avrebbe potuto rilanciare la corsa per il titolo, ecco salire in cattedra Fabio Quagliarella, che dopo tre minuti fulmina con una potente conclusione da 25 metri il portiere Handanovic indirizzando il pallone all’incrocio dei pali. Partita subito in salita per l’Inter, che se la gioca e reagisce, venendo fermata solo da quel gigante che di nome fa Buffon, autore di due parate, la prima su rasoterra velenoso di Cassano, la seconda su colpo di testa ravvicinato di Palacio. Handanovic torna in scena alla mezz’ora, quando deve uscire sui piedi di Vidal, e al 40′ del primo tempo su destro di Pirlo. Nella ripresa l’Inter riprende l’assalto e per farlo basta l’estro del giovanissimo Kovacic e la classe di Cassano e Palacio, anche perchè Gargano, Pereira e Alvarez, poi sostituito da Guarin, sono inguardabili. Proprio da una combinazione veloce al limite dell’area tra Cassano e Palacio nasce il gol del pareggio momentaneo con l’attaccante argentino che entra in area da solo e di piatto mette alle spalle di Buffon. Sei minuti appena e Quagliarella crossa dalla linea di fondo con un recupero eccezionale e Matri completa l’azione girando a rete sul primo palo. Meglio non parlare di Ranocchia. Ci sarebbe un calcio di rigore per un aggancio di Chiellini ai danni di Cassano, ma l’arbitro Rizzoli tentenna e lascia correre. A fine partita se ne accennerà appena. Lontani i tempi delle acerrime polemiche. Lo si capisce anche dall’episodio che cade allo scadere, quando Cambiasso, simbolo di stile e correttezza, piomba a martello sul piede di Giovinco, subentrato a Quagliarella, facendolo letteralmente volare. Rosso inevitabile. Cambiasso s’accorge d’averla fatta grossa, cerca di chiedere scusa e Antonio Conte lo sottrae, abbracciandolo, all’assalto dei bianconeri. Finisce con l’immediato scarico della tensione e i tempi supplementari negli spogliatoi, dove Cambiasso (prima espulsione da quando gioca in Europa) recita il rito penitente. La Juve va e gongola, l’Inter si rammarica ma accetta il responso del campo. Il Milan, invece, prende i tre punti contro il Chievo, superato grazie a un calcio di punizione respinto di Batotelli e alla ribattuta a rete di Montolivo. Rossoneri in palla e vittoria di misura solo per la bravura del portiere clivense Puggioni, che nega il gol a Batolelli, il quale in compenso costringe gli avversari a falli da cartellino giallo. Due quelli accumulati da Dainelli che lascia il Chievo in dieci nell’ultimo quarto d’ora. Il Napoli risponde con un capolavoro, piegando fuori casa il Torino con una tripletta dell’ex granata Dzemaili e doppietta di Cavani (22 reti in campionato) partito dalla panchina. Sotto 2-3 al 33′ del secondo tempo, la squadra di Mazzarri s’impone per 5-3 con Dzemaili che, dopo aver portato in vantaggio due volte il Napoli nel primo tempo e ad inizio di ripresa, realizza anche il gol del pareggio in risposta al calcio di rigore concesso ai granata per fallo di mano di Cavani e trasformato da Jonathas e a un’ubriacante azione di Meggiorini. Sul 3-3 un magistrale calcio di punizione di Cavani spiana la strada del successo, completato dallo stesso cannoniere uruguayano con un perfetto colpo di testa su cross di Armero. Nel conto va inserito anche un calcio di rigore parato da Gillet a Hamsik sull’1-1. In tema di rimonte, quella maturata dalla Lazio all’Olimpico contro il Catania potrebbe valere una stagione. La squadra di Petkovic costruisce tanto e sbaglia tanto in fase di conclusione, praticamente gol fatti. Gli etnei passano in modo rocambolesco, ma nel giro di due minuti, al 34′ e 36′ del secondo tempo, gettano al vento il vantaggio con un’autorete di Legrottaglie e provocando un calcio di rigore netto trasformato da Candreva. La Lazio può arrivare forte di una classifica migliore al derby con la Roma che delude le aspettative e rovina la festa per il ventennale dell’esordio in A del suo capitano. A Palermo, dove i rosanero vincono dopo quattro mesi riaccendendo le speranze di salvezza, Francesco Totti figura tra i non pervenuti e l’intera squadra giallorossa fa poco o niente per evitare la magra figura e l’ennesima sconfitta stagionale che complica i piani societari. L’uno-due firmato da Ilicic e Miccoli nel primo tempo è sufficiente ad affondare la barca guidata da Andreazzoli, onesto nel prendere atto della pochezza della Roma e dei meriti del Palermo. Chi miete meriti è il Cagliari, costretto a giocare senza pubblico nel nuovo stadio di Is Arenas ma con una straordinaria forza di volontà che permette di ottenere risultati lusinghieri. La doppietta di Pinilla piega la Fiorentina e ne cancella una parte delle ambizioni. I sardi giocano con la testa e con il cuore, ai viola non basta Quadrado, che accorcia, e soprattutto serve Jovetic, uscito dopo mezz’ora per infortunio. Senza reti i match di Bergamo, tra Atalanta e Sampdoria, e Udine, tra i friulani e il Bologna, con Di Natale che sbaglia un calcio di rigore. Il Parma si diverte, ne fa tre al Pescara, inesorabilmente ultimo, e incornicia Amauri, autore di un gol in rovesciata da cineteca. Pareggiano Genoa e Siena, chiamate a giocarsi una fetta di salvezza. A Marassi grifoni in vantaggio con un calcio di punizione di Borriello deviato dalla barriera e ribaltone del Siena tra fine primo tempo (solito Emeghara) e inizio ripresa (rigore di Rosina). Poi Jankovic rimette in equilibrio in risultato che tale resta fino alla fine.

forbes

Risultati 30a giornata: Atalanta-Sampdoria 0-0 Cagliari-Fiorentina 2-1 Chievo-Milan 0-1 Genoa-Siena 2-2 Inter-Juventus 1-2 Lazio-Catania 2-1 Palermo-Roma 2-0 Parma-Pescara 3-0 Torino-Napoli 3-5 Udinese-Bologna 0-0

Classifica: Juventus 68 Napoli 59 Milan 57 Fiorentina 51 Lazio 50 Inter Roma 47 Catania 45 Udinese 42 Parma Cagliari 38 Sampdoria Bologna 36 Torino Chievo 35 Atalanta 34 Genoa 27 Siena 26 Palermo 24 Pescara 21