Juventus e Roma tornano a dettare legge in campionato, dopo la parentesi di Champions. I bianconeri lo fanno tuonando sette volte contro il malcapitato Parma, travolto dalle doppiette di Llorente, Tevez e Morata e dal gol di Lichtsteiner. Da cineteca la prima delle due reti messe a segno dall’Apache, al termine di sessanta metri di corsa e dribbling con pallone piazzato usando il piede destro come una stecca da biliardo. Juventus Stadium in delirio per una squadra che deve fare a meno di Andrea Pirlo, infortunato, ma agisce ugualmente come un rullo compressore mandando a segno tutti i suoi attaccanti puri e dando prova di superiorità senza calare ritmo e intensità durante tutta la partita. Il Parma passa mestamente dalla rinascita con l’Inter al tonfo senza attenuanti con i campioni d’Italia. La squadra di Donadoni può definirsi non pervenuta. La Roma si accontenta di farne tre al Torino. Quanto basta per restare in scia alla Juve, grazie ai gol di Torosidis, Keita e Ljajic, che a sua volta firma il capolavoro personale al cospetto dello stadio Olimpico, con uno stop di classe e un tiro potente e imparabile. Il risultato poteva essere più largo se un calcio di punizione di Pjanic, finito contro l’incrocio dei pali, fosse entrato. I giallorossi giocano sapendo della goleada juventina ma non si scompongono e con il loro capitano Francesco Totti danno prova di forza e sicurezza, coprendo gli spazi, controllando il gioco e tenendo alto il ritmo. La presenza di Totti è il collante di cui la Roma ha bisogno, sia per la classe che per la visione di gioco. Ma il capitano forse non se la gode fino in fondo, sostituito da Garcia nel momento in cui cerca il gol personale, sapendo che alla ripresa del campionato, dopo la sosta per gli impegni della Nazionale, non sarà in campo a Bergamo a causa dell’ammonizione che si somma alla diffida. Continua a non segnare Gervinho, ma intanto l’Olimpico saluta il ritorno in campo di Strootman, anche se per una manciata di minuti a risultato acquisito. Per i giallorossi il record di sei vittorie casalinghe su altrettante partite e ancora nessuna rete subita all’Olimpico.
Sale al terzo posto il Napoli di Benitez che con un gol di Higuain espugna lo stadio di Firenze. Il Pipita va a segno per la quarta partita consecutiva e la squadra dimostra di essere in crescita, ma pesa l’infortunio occorso a Lorenzo Insigne, costretto ad abbandonare il campo per un problema al ginocchio destro. La Fiorentina non brilla, tuttavia deve mettere in conto una traversa di Gomez e un salvataggio di Koulibaly sulla linea su tiro di Pasqual. Ma la continuità e la concretezza sono di marca napoletana. Chi lascia il terzo posto è la Sampdoria che deve accontentarsi, si fa per dire, di chiudere in pareggio il confronto con il Milan. Che a Marassi festeggia il ritorno al gol di El Shaarawy, ritrova l’apporto fondamentale di Bonaventura e la freddezza di Menez dagli undici metri per rimettere il risultato in parità. Sul fronte doriano la conferma delle doti realizzative di Okaka, che anticipa difensore e portiere, e quelle di uomo d’area di Eder. Lo spirito della squadra di Mihajlovic resta vivo, le aspettative dei rossoneri di Inzaghi restano incompiute, ma i margini per progredire ci sono. La Lazio scala subito posizioni dopo aver toccato il terzo posto. Infelice la prova fornita a Empoli dove la squadra di Sarri mischia la nuova e vecchia guardia, colpendo con Barba e Maccarone. Il gol di Djordjevic a metà ripresa è solo un brodino per i biancocelesti. Il Genoa resta a ridosso della zona Champions resistendo in terra sarda al Cagliari, che fa e disfa sbagliando un calcio di rigore. Chi esce a pezzi è l’Inter di Mazzarri, che lascia un punto al Verona dopo aver ribaltato con una doppietta di Icardi il vantaggio iniziale firmato da Luca Toni. Ridotta in dieci, la formazione nerazzurra ringrazia Handanovic che para un calcio di rigore a Toni ma deve arrendersi a 1’ dal termine quando Nico Lopez mette il pallone alle spalle del portiere. Inter ancora una volta colpevole di ingenuità , sia per le azioni d’attacco non finalizzate, sia per l’espulsione di Medel a inizio ripresa per doppia ammonizione. Dopo il successo di San Siro con il Milan, il Palermo impatta nell’Udinese, arcigna e disposta da Stramaccioni per colpire con le ripartenze. Un gol per parte nel primo tempo e polveri bagnate nella ripresa per un pareggio che sta bene a tutti. Pareggiano pure Sassuolo e Atalanta, impegnate a raggiungere la salvezza. Gli emiliani non penetrano il solido muro di contenimento tattico creato da Colantuono, il quale continua a fare i conti con l’attacco spuntato. Il Chievo ritrova Pellissier, che ne segna due subentrando a partita in corso, e vince lo scontro diretto con il Cesena.
Risultati 11a giornata: Sassuolo-Atalanta 0-0 Sampdoria-Milan 2-2 Cagliari-Genoa 1-1 Chievo-Cesena 2-1 Empoli-Lazio 2-1 Juventus-Parma 7-0 Palermo-Udinese 1-1 Fiorentina-Napoli 0-1 Inter-Verona 2-2 Roma-Torino 3-0.
Classifica: Juventus 28 Roma 25 Napoli 21 Sampdoria 20 Lazio Genoa 19 Inter 16 Milan Udinese 17 Verona 14 Fiorentina Palermo 13 Sassuolo Torino 12 Cagliari Empoli Atalanta 10 Chievo 8 Cesena 7 Parma 6