La Roma lascia a zero la Juventus vincendo con merito lo scontro diretto che ha come teatro l’Olimpico capitolino. I giallorossi di Garcia impongono ritmo e gioco, con rapide aperture e cambi di campo, impedendo alla squadra di Allegri di venire fuori per quasi 90 minuti. Schiacciante la superiorità nel primo tempo, quando però il risultato non si sblocca e la Roma coglie solo un palo con Pjanic. Buffon, che para tutto il parabile, resta immobile sulla linea di porta quando Pjanic piazza un calcio di punizione da manuale a una distanza di 20 metri facendo cadere il pallone nell’angolo basso a fil di palo. Applausi da Totti in panchina. La Juve capitola ancora dopo l’espulsione di Evra per doppia ammonizione, quando Dzeko schiaccia di testa nell’angolo basso alla sinistra di Buffon un pallone a campanile. Personalità e qualità di gioco, ordine tattico e pressing della Roma fanno la differenza, fino a quando nei minuti finali una leggerezza difensiva mette Dybala nella condizioni di accorciare le distanze. Buon per la Roma che, a una manciata di secondi dalla fine del tempo di recupero, tra i pali Szczesny vola a deviare un colpo di testa di Bonucci. Detto che la vittoria dei giallorossi è netta e strameritata, la doppia sconfitta della Juventus nelle prime due giornate di campionato entra nella storia e apre sicuramente qualche riflessione in casa bianconera. Mancano gli ex Pirlo e Tevez, è assente Marchisio, ma l’impressione è che la squadra di Allegri non abbia trovato ancora equilibri e spinta giusti e Pogba non sia ancora il faro in grado di illuminare il gioco.
Peggio, sul piano tecnico e del risultato, fa solo la Lazio che rimedia quattro gol dal Chievo al Bentegodi e evidenzia grosse falle di ordine tattico ma anche mancanza di autostima. Il volo dell’aquila Olimpia è un lontano ricordo e Pioli s’interroga sul da farsi dopo l’uscita di scena dalla Champions e l’impietosa debacle in terra veronese. L’Inter si ritrova a punteggio pieno grazie alle prodezze di Jovetic, il quale, dopo il gol vittoria in casa contro l’Atalanta, mette a segno la doppietta che consente alla squadra di Mancini di espugnare il campo del Carpi. Il rigore decisivo, guadagnato da Guarin, arriva dopo il pareggio
Se la Torino bianconera piange, quella granata esulta per la grande prova offerta dall’undici di Ventura che ribalta in casa lo svantaggio subito dalla Fiorentina nel primo tempo e s’impone nella ripresa con l’apporto decisivo dei suoi giovani gioielli, tra cui l’ex atalantino Baselli. Sorprendono anche il Sassuolo e il Palermo, che vincono rispettivamente a Bologna e Udine e si piazzano nel condominio di squadre al comando. Non decolla il Napoli, che non va oltre il pareggio casalingo con la Sampdoria. Dopo la doppietta di Higuain e un primo tempo straripante al San Paolo, la squadra di Sarri viene punita e raggiunta nella ripresa da Eder, che firma a sua volta una doppietta, il secondo gol su rigore. Del successo casalingo del Milan sull’Empoli c’è da salvare solo le prodezze di Bacca e Luis Adriano, perché la prova dei rossoneri è poco convincente dalla difesa al centrocampo. L’Atalanta incassa tre punti contro il Frosinone e onora l’esordio casalingo nello stadio rimesso a nuovo. Reja conferma per 10/11 la squadra che ha quasi pareggiato con l’Inter a San Siro e viene ripagato dai gol di Stendardo e Gomez, ma anche dalle tante occasioni create e neutralizzate dal portiere frusinate Leali che para anche un penalty a Pinilla.