Napoli e Roma proseguono la marcia parallela al comando della classifica di serie A. La squadra di Benitez espugna San Siro, sponda rossonera, (1-2), condannando Allegri alla seconda sconfitta nelle prime quattro giornate. I giallorossi si aggiudicano il derby (2-0) e si riscattano agli occhi dei propri tifosi dopo aver fallito la conquista della Coppa Italia proprio contro i rivali di sempre. Juventus (2-1 al Verona), Inter (0-7 al malcapitato Sassuolo) e Fiorentina (0-2 a Bergamo) non stanno a guardare e mantengono il passo con due lunghezze di ritardo. Segnali di salute dai campioni d’Italia, addirittura dilaganti i nerazzurri di Mazzarri, convincente la Fiorentina rivisitata negli schemi e negli attori offensivi da Montella.
La Scala del calcio vede protagonisti degni interpreti del gioco, che regalano emozioni e spettacolo. Il Napoli di Benitez coniuga magistralmente le doti tecniche e tattiche, producendo una poderosa spinta iniziale con Higuain e Insigne sugli scudi che frutta il gol del vantaggio firmato da Britos. Il Milan ci mette qualche minuto per entrare in partita, ma quando lo fa alza il suo baricentro e le maglie azzurre devono accorciare le distanze, con Reina che neutralizza i palloni calciati nello specchio della porta da Balotelli e compagni. Il Milan manovra tanto, fa girare palla ma non conclude. La forza reale del Napoli si esprime all’8’ della ripresa quando Higuain calcia una bomba rasoterra da 18 metri piegando letteralmente le mani ad Abbiati che non può impedire al pallone di insaccarsi nell’angolo destro. L’ex attaccante del Real Madrid rende così la festa amara al portiere rossonero, alla 300esima partita in A. Al quarto d’ora, però, Albiol scalcia in area Balotelli nel tentativo di anticiparlo e provoca il penalty che SuperMario sbaglia clamorosamente. Straordinaria la parata di Reina sul tiro secco, ma meno angolato del solito, di Balotelli, che commette il primo errore da professionista dal dischetto dopo 21 centri consecutivi. Quando al 26’ la conclusione di sinistro di Balotelli si stampa sulla traversa, Allegri capisce che la serata è decisamente storta. Subito dopo la mezz’ora Reina si esalta alzando sulla traversa l’ennesima bordata di SuperMario. Alla fine, quando il cronometro segna il 46′, Balotelli riesce a mettere il pallone alle spalle di Reina con uno splendido tiro a giro. Ma ai rossoneri non riesce la doppia rimonta come quella maturata in extremis a Torino. Alla sconfitta si aggiunge il danno che lo stesso Balotelli si procura protestando lungamente dopo il fischio finale con l’arbitro, probabilmente per un contatto in area per il quale avrebbe voluto assegnato un secondo penalty. La conseguenza è la seconda ammonizione e l’espulsione sulla strada degli spogliatoi.
I derby si vincono, non si giocano. I giallorossi declinano il dettato di Garcia e la Roma si prende la rivincita sui cugini laziali, dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia, e prosegue in vetta alla classifica a punteggio pieno. Motivata e concentrata, la squadra capitanata da Francesco Totti, fresco di nuovo contratto , deve guardarsi dalla pericolosità della Lazio che colpisce una traversa e si mangia un gol quasi fatto con Klose. Anche la Roma va vicino al vantaggio con Gervinho imbeccato da Totti, ma il successo matura nella ripresa quando il numero dieci giallorosso serve due volte da destra un cross invitante sempre raccolto da Balzaretti. Il primo tiro del difensore sinistro si stampa sul palo, il secondo si infila alle spalle di Marchetti. Quando Totti esce, Ljalic, schierato nel tridente d’attacco completato da Florenzi, dopo aver mandato alle stelle una palla gol davanti alla porta laziale, si procura e trasforma un calcio di rigore che vale il raddoppio.
La Juventus risponde da par suo vincendo in rimonta sul Verona, passato in vantaggio con Cacciatore. L’illusione degli scaligeri dura 4’. Giusto il tempo che Tevez irrompa in area e aggiusti la mira pareggiando con un botta terrificante in diagonale. A cancellarle definitivamente ci pensa Llorente, finalmente in campo da titolare, e pronto a scacciare i fantasmi con una deviazione vincente di testa allo scadere del primo tempo. I bianconeri potrebbero segnare ancora nella ripresa, ma non ci riescono, un po’ per errore di mira, soprattutto per merito del portiere veronese Rafael.
Sconcertante il modo con cui l’Inter asfalta il Sassuolo sul campo di casa. Sette gol a zero suonano come una dura lezione, quasi una condanna per gli emiliani rimasti soli in fondo alla classifica con un preoccupante score di un gol fatto e 15 subiti. Alla festa nerazzurra partecipano tutti gli argentini: Milito con una doppietta, Palacio, Alvarez e Cambiasso. A loro si aggiunge Taider con un gol fatto e un’autorete innescata.
La Fiorentina conferma la volontà di continuare a far parte del gruppo delle grandi andando a vincere a Bergamo. Montella non si arrende di fronte alle defezioni e, reduce dal tonificante successo in Europa League, sistema e addestra i viola con un inedito 4-3-2-1, arretrando Borja Valerio sulla linea di Aquilani e Ambrosini e proponendo l’inedita coppia formata da Matos e Wolsh alle spalle di Giuseppe Rossi. Un gol per tempo, quello di Matos nel momento migliore dell’Atalanta, e il gol d’autore di Pepito Rossi che mette il risultato al sicuro nella ripresa. Un gran bel Torino sale in quota infliggendo la sconfitta casalinga al Bologna, che rimonta il gol di D’Ambrosio ma si arrende al rigore trasformato da Cerci. Un’iniezione di fiducia per la squadra granata che fuori casa raccoglie i frutti del proprio gioco come non era accaduto nella partita persa con l’Atalanta. Non divertono Catania e Parma, che chiudono il confronto a reti bianche. Lo stesso accade a Marassi tra Genoa e Livorno, con i labronici più vicini al successo dei grifoni. Il Chievo rimonta l’Udinese e ottiene tre punti tonificanti per la classifica, mentre la squadra di Guidolin fa ancora una volta i conti con le amnesie. Cagliari e Sampdoria dividono la posta, ma il protagonista in negativo è il portiere sardo Agazzi che per due volte vanifica il vantaggio con clamorose papere.