Più Rossi e viola che bianconeri

464

175971642GM007_ACF_FIORENTIUna classifica come quella che si presenta dopo otto giornate di campionato in serie A era sinceramente impronosticabile. Roma a punteggio pieno con cinque lunghezze di vantaggio sulla coppia Napoli-Juventus e subito dietro il Verona davanti a Inter e Fiorentina. Il risultato più sorprendente, per come è maturato, è il rotondo successo della squadra viola, capace di trasformarsi e passare da 0-2 a 4-2 di fronte alla Juventus. Dopo un primo tempo degno del ruolo di campioni d’Italia, concluso con doppio vantaggio frutto di un calcio di rigore guadagnato e trasformato da Tevez e di un gol facile facile di Pogba su tocco infausto di Cuadrado in ripiegamento difensivo, i bianconeri si smarriscono nella ripresa quando, nel giro di un quarto d’ora, dal 21’ al 35’, subiscono quattro reti, tre delle quali portano la firma di Giuseppe Rossi. Grande merito al carattere di una Fiorentina camaleontica, che Montella riesce a ricaricare e motivare nel breve lasso di tempo dell’intervallo. Nel primo tempo in campo c’è la Juve abituata a dettare legge. Inimmaginabile che possa subire rimonta e sorpasso. Invece succede proprio così, con una difesa bianconera in bambola che cade sotto i colpi del pienamente risorto Giuseppe Rossi. Il Pepito accorcia le distanze trasformando un calcio di rigore, poi scaglia un sinistro in diagonale beffando Buffon non esente da colpe. Il tris di Joaquin è addirittura un gioco da ragazzi perché la difesa juventina se lo dimentica in area e lui può prendere la mira e costringere Buffon alla nuova capitolazione. Non basta, perché passano due minuti e Rossi sigla la tripletta. Bene la Fiorentina, ma Buffon appare non più insuperabile e i centrali della Juve e della Nazionale vanno in barca. Preoccupazioni serie per Antonio Conte e non solo.

Al Milan basta un gol di Birsa per avere ragione dell’Udinese. Non propriamente una passeggiata, ovvero una gara in discesa per la squadra di Allegri che nell’ultimo spezzone di match fa esordire Kaka, autore di qualche buono assaggio di grande calcio. Senza Balotelli è un altro Milan. Pari a suon di reti tra Torino e Inter, che ha il merito di reagire all’espulsione nei primi minuti del portiere Handanovic, reo di aver commesso fallo, secondo l’arbitro da ultimo uomo, su Cerci. I granata passano in vantaggio, ma non su calcio di rigore, parato da Carrizo proprio a Cerci, che nelle prime battute centra il palo. E’ il 21’ quando Farnerud fa centro in campionato. Allo scadere del primo tempo il pari nerazzurro firmato da Guarin con una spettacolare rovesciata. Al nuovo vantaggio torinista con Immobile, subentrato ad inizio ripresa, risponde velocemente Palacio che rimette il risultato in parità prima di siglare il gol del sorpasso. L’Inter ha il merito di giocarsela nonostante l’inferiorità numerica e rischia di vincere se Bellomo non firmasse il definitivo pareggio al 90’. Mazzarri offre un’altra dimostrazione di ottima interpretazione della gara a handicap, Ventura sa di poter contare su un impianto di gioco valido e l’individualità di Cerci. Altra grande prova del Verona che al Bentegodi s’impone alla distanza al Parma trascinato da Cassano in splendida forma. Dopo il gol in apertura di Cacciatore per gli scaligeri, sale in cattedra la squadra di Donadoni che va a segno con due belle giocate di Parolo e Cassano. L’operazione sorpasso del Verona matura con due netti calci di rigore, entrambi trasformati da Jorginho, che vuole fare il fenomeno. L’Atalanta centra la terza vittoria consecutiva piegando sul proprio campo la Lazio. Prova eccelsa di Cigarini che prende in mano la formazione di Colantuono e firma anche il gol del vantaggio sul finire del primo tempo. Poi, dopo un pasticcio difensivo che permette alla Lazio di pareggiare, Cigarini confeziona l’assist in profondità per il Tanque Denis che aggira il portiere Marchetti e chiude il march consentendo all’Atalanta di salire al settimo posto lasciandosi alle spalle Milan e Lazio. Fa festa il Cagliari che torna a giocare nel suo stadio e premia i propri sostenitori con il successo sul Catania, passato in vantaggio per primo con Bergessio. Ibarbo e Pinilla i giustizieri degli etnei che decidono il cambio di allenatore dando il benservito a Maran. Salva la panchina, invece, Delio Rossi che con la Sampdoria espugna il campo di Livorno grazie ai calci di rigore trasformati da Eder al 19’ del primo tempo e al 96’ da Pozzi dopo il pari di Siligardi al 90’. Festeggia anche il Genoa che con una doppietta di Gilardino batte a Marassi il Chievo, a cui non può bastare il gol di Bentivoglio. Prima vittoria in serie A del Sassuolo che s’aggiudica il derby dell’Emilia contro il Bologna. Uno-due in cinque minuti, dal 12 ‘ al 17’ del primo tempo, con Berardi su rigofre e Floro Flores. La squadra di Pioli riesce a dimezzare lo svantaggio con un calcio di rigore di Diamanti, poi spreca almeno quattro palle gol e si ritrova fanalino di coda.

forbes