La Juventus esce imbattuta dallo scontro diretto in chiave scudetto con il Milan a San Siro dopo aver rischiato di capitolare. Il pareggio per 1-1 mantiene inalterate le posizioni in vetta alla classifica, con i rossoneri al comando e bianconeri a una sola lunghezza. Primo tempo di netta marca milanista, caratterizzato dal gol del vantaggio e quello che sarebbe valso il raddoppio rosonero se arbitro e guardalinee si fossero accorti del pallone abbondantemente al di là della linea di porta. L’episodio condiziona l’esito del match. Nella ripresa Conte cambia e raddrizza il risultato con Alessandro Matri, partito dalla panchina.
Senza Ibrahimovic e Seedorf, squalificato il primo e infortunato il secondo, Allegri conferma l’undici annunciato alla vigilia: Abbiati tra i pali, Abbate, Mexes, Thiago Silva e Antonini in difesa, Nocerino, Van Bommel e Muntari a centrocampo, Emanuelson trequartista alle spalle di Pato e Robinho. In panchina, con il secondo portiere Amelia, tre difensori ( Zambrotta, Yepes e Bonera), Ambrosini, El Shaarawy e Pippo Inzaghi. Conte schiera il 3-5-2 con Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon, centrocampo da destra a sinistra formato da Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio e Estigarribia, in attacco Borriello e Quagliarella. La panchina bianconera è una cannoniera: insieme al portiere Storari siedono Caceres, Giaccherini, Pepe, Del Piero, Matri e Vucinic. Il Milan assume subito l’iniziativa e, pur lasciando campo a Pirlo, non permette alla Juventus di portare minacce alla porta difesa da Abbiati. Il centrocampo rossonero aggredisce e si propone con rapide aperture per Robinho, mobilissimo su tutto il fronte d’attacco.
Ci vuole un errore di Bonucci per sbloccare il risultato. Al 14’ il difensore centrale juventino sbaglia un lancio mettendo il pallone sui piedi di Emanuelson, pronto a servire Nocerino il cui tiro forte e teso da oltre venti metri viene deviato proprio da Bonucci che inganna e spiazza Buffon. Ottavo gol stagionale per il centrocampista rossonero. Dieci minuti dopo l’episodio di cui si parlerà, probabilmente, fino al termine della stagione e che riapre la polemica sull’uso della telecamera per stabilire se il pallone oltrepassa la linea di porta. Su azione da corner il pallone arriva sulla testa di Mexes, che con la fronte indirizza nell’angolo basso alla sinistra di Buffon, sulla cui respinta si avventa ancora di testa Muntari che spedisce in rete. Il portiere bianconero, nettamente battuto, abbranca il pallone quando è almeno un metro oltre la linea del gol. Il guardalinee Romagnoli, collaboratore dell’arbitro Tagliavento, incredibilmente non se ne accorge, mentre scorrono impietose le immagini dell’azione che mostrano un gol sacrosanto. Il Milan rischia addirittura la beffa nell’azione di ripartenza della Juventus che porta Estigarribia al tiro, il primo della squadra di Conte, con Abbiati che si allunga e devia in angolo.
Robinho, che spazia sull’intero fronte, è incontenibile e, dopo le trattenute nella prima parte di gara, al 40’ viene fermato fallosamente da Barzagli , che viene ammonito. Sull’azione che si sviluppa dopo il conseguente calcio di punizione, Buffon vede sibiliare a un soffio dal palo destro un rasoterra di Van Bommel. Allo scadere ci prova allo stesso modo Vidal sul fronte opposto, mancando di pochi cm il bersaglio.
Ad inizio di ripresa El Shaarawy subentra a Pato, apparso in difficoltà e non del tutto recuperato dal punto di vista fisico. Nelle file bianconere Pepe prende il posto di Estigarribia.
Una manciata di secondi e, con il pallone lontano, Mexes assesta un pugno al fianco di Borriello, che si accascia. Arbitro e guardalinee non se ne accorgono, ma le riprese potrebbero costituire una prova televisiva per punire il difensore milanista. Dopo 8’ Conte richiama proprio Borriello mandando in campo Vucinic, che ritrova come avversario l’ex compagno di squadra alla Roma. Nel frattempo El Shaarawy corre e combatte come un ossesso, aiutando anche in fase di recupero. Nei primi 20’ della ripresa le due squadre si confrontano a centrocampo senza produrre conclusioni. Poi al 23’ improvviso cross basso di Chiellini al centro dell’area rossonera, sul pallone s’avventa Quagliarella che trova il corpo di Abbiati in uscita e perde l’occasione per pareggiare, poco prima di lasciare il posto a Matri. Una sostituzione, la terza di Conte, che nega di fatto a Del Piero l’ultima apparizione a San Siro in maglia bianconera. Al 27’ tocca ad Ambrosini che rileva Emanuelson, con avanzamento di Muntari nel ruolo di trequartista. Con il passare dei minuti la Juventus guadagna campo e al 36’ il guardalinee Romagnoli commette un altro errore, stavolta a sfavore della squadra bianconera, annullando un gol di Matri, scattato in posizione regolare su verticalizzazione di Pirlo. I rossoneri appaiono in debito di ossigeno e nel giro di un minuto Mexes e Muntari vengono ammoniti. Matri si rifà mettendo a segno il pareggio juventino al 38’ intervenendo in mezza girata su cross di Pepe e anticipando Thiago Silva. Nulla da fare per Abbiati.
Al 43’ cartellino rosso per Vidal che falcia Van Bommel a centrocampo. Pepe lo emula subito dopo con un brutto intervento su Robinho: per lui solo giallo che vale la squalifica perché diffidato. Finisce in pareggio, ma dopo il triplice fischio l’atmosfera non è proprio da fairplay, con toni accesi e qualche faccia a faccia.
Nell’altro anticipo di campionato giocato a Marassi il Genoa raggiunge il Parma al 96’. Il tecnico dei grifoni, Marino, ringrazie Palacio, autore di una doppietta che consente di recuperare in extremis il doppio vantaggio degli emiliani (2-2)