Thohir s’affida ai tiri Mancini

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roberto-manciniNessuno dovrebbe tornare sul luogo del delitto. Roberto Mancini lo ha fatto e quel che può succedere riguarda solo lui e il suo passato all’Inter. Un filotto e quattro stagioni che hanno chiuso una lunga pagina di digiuno in casa nerazzurra in tema di scudetto e aperto le porte all’era Mourinho, culminata nel Triplete. Mancio sa che non potrà fare miracoli e lo ha ribadito nella conferenza stampa di presentazione. Arriva alla corte di Thohir, ma arriva più tardi del previsto. Perché s’era capito, eccome, come Mazzarri fosse preso dal logorio della vita ad Appiano Gentile e che il brodino recente cucinato da Icardi, con qualche golletto servito a incamerare punti e restare a galla, è servito solo ad allungare il tempo delle scelte. Sia chiaro: Mazzarri è un signore allenatore, ma l’Inter non è la sua piazza. L’esperienza di Napoli aveva fatto capire che appena la squadra sale di tono, il tecnico di San Vincenzo paga quella inferiorità psicologica tipica di chi è chiamato a vincere a tutti i costi dovendo affrontare i grandi club. Sia chiaro, altresì, che quando un matrimonio fallisce tra allenatore e giocatori, succede esattamente come tra due persone: non c’è feeling, non c’è sintonia. Mazzarri farà tesoro della sua esperienza all’Inter e avrà la possibilità di riscattarsi. Mancini dovrà farsi amare e rispettare. Non sorprendiamoci se a gennaio qualcuno farà la valigia. Vorrà dire che nei due mesi compresi tra l’arrivo del nuovo tecnico e la ripresa dopo la pausa natalizia ci sarà chi non avrà risposto alle attese. Più di un giornalista sportivo rileva come all’arrivo di Vidic, una colonna della retroguardia del Manchester Utd, abbiano corrisposto tanti blackout nella difesa nerazzurra. L’espressione delusa di Thohir dopo il pareggio in extremis del Verona nell’ultima gara disputata allo stadio Meazza è l’emblema di una stagione mai decollata in casa nerazzurra. Con Mancini, 50 anni il 27 novembre, si torna al modulo a quattro in difesa. Una Inter più tonica per risalire quantomeno fino al terzo posto, obiettivo richiesto dal presidente indonesiano e dai tifosi. Stessa richiesta fatta a Pippo Inzaghi, suo primo avversario in campionato. Entrambi pronti a illuminare San Siro. Si tratta di vedere quanto i riflettori resteranno accesi sull’uno e sull’altro.

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