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La grande sfida dello sport di base

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Leonio Callioni*

Pur se relegati negli spazi periferici della
comunicazione, I problemi conseguenti al blocco di
tutta l’attività sportiva per le società di base ci
sono e sono grandi.
Il lockdown e il conseguente blocco di ogni forma
di aggregazione hanno spento le iniziative in
essere che producono socialità nelle diverse forme
di agonismo.
Mentre tutti siamo portati a seguire le vicende del
grande sport, in pochi purtroppo si sono resi conto
delle enormi difficoltà in cui sono state precipitate
le società sportive che organizzano e gestiscono
attività sportiva di base.
Il CSI di Bergamo, per esempio si sta
interrogando da tempo su come affrontare i
problemi immediati e su come approfittare di
questi giorni per organizzare la ripresa.
Dopo aver deciso la conclusione anticipata dei
campionati, si sta ponendo il problema del
sostegno alle società sportive nell’immediato e nel
futuro. In questo senso è molto intensa l’attività
del Presidente Nazionale Vittorio Bosio, che è
impegnato su più fronti: su quello associativo
nazionale (13 mila società sportive e circa 1
milione e 300 mila soci), su quello istituzionale
(Ministeri, Coni, Sport e Salute, ecc.) perché tutto
quello che può essere fatto a livello centrale sia
fatto. C’è bisogno, per esempio, di avere regole
certe e semplici da interpretare, perché i dirigenti
delle società sportive del territorio devono poter
riprendere il dialogo con le famiglie avendo
prospettive chiare e attuabili.
Nei giorni scorsi la Presidenza del CSI di Bergamo
ha organizzato un incontro in videoconferenza con
i presidenti delle società sportive affiliate, alla
quale hanno partecipato quasi 500 persone.
Si è trattato di un incontro confortante perché ha
dato il polso di un gruppo di dirigenti di alto
profilo, mossi dal desiderio di favorire l’attività
sportiva a misura di persona, soprattutto per la
crescita e la formazione dei giovani, ma con
attenzione anche a tutte le altre età.
La forza di questo gruppo di dirigenti ha di certo
confortato il Comitato CSI orobico che sa di poter
contare su gente davvero in gamba.
Questo non diminuisce la gravità dei problemi da
affrontare, soprattutto adesso, con tanti bambini e
ragazzi praticamente abbandonati alle famiglie,
ma nutre la speranza che insieme sia possibile
ricominciare puntando ai traguardi più prestigiosi,
che sono sociali, culturali, e a favore di una società
che si regge sulla solidarietà.

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