Alonso corre in difesa e allunga

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Anche negli sport motoristici capita che, per vincere ovvero avvantaggiarsi, occorra giocare necessariamente in difesa. La storia del GP di Ungheria, undicesima prova del campionato di Formula Uno, ha rappresentato esattamente questo per la Ferrari di Fernando Alonso. Nel giorno del suo 31esimo compleanno, lo spagnolo prende il via dalla terza fila e disputa una corsa tattica, impossibilitato a rincorrere il velocissimo Lewis Hamilton, che trionfa per la terza volta in carriera sul circuito di Budapest dopo aver centrato la pole position, la 150esima in casa McLaren. Il pilota inglese va, prova a inseguirlo le Lotus Renault con Raikkonen che arriva a un solo secondo e Grosjean che completa il podio dopo essere stato a lungo secondo. Al quarto posto il campione del mondo in carica, Sebastian Vettel su Red Bull. Ma quel che più conta è il quinto posto di Alonso, che incrementa il suo vantaggio in classifica su Webber, ottavo. Il ferrarista aumenta il suo vantaggio in classifica su Webber, portandolo a 40 punti. Sul piano puramente prestazionale, per la Ferrari si tratta di un passo indietro, essendo risultata poco veloce e solo la bravura e l’esperienza di Alonso consentono di trasformare una sconfitta in mezzo successo. La seconda guida, Felipe Massa, ripete la sua gara anonima chiudendo al nono posto. Riprende quota, invece, proprio Hamilton, il cui strapotere in Ungheria induce a ripetere che l’inglese possa rientrare nella corsa per il titolo. Per fare un bilancio dell’ultimo periodo, favorevole alla Rossa, occorre ricordare che la pioggia ha dato sicuramente una mano. Ora i tecnici del Cavallino e gli stessi piloti devono rimettersi al lavoro per recuperare il gap in termini di velocità rispetto a McLaren, Lotus e Red Bull.

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