Un omaggio collettivo dei piloti di F1 con l’invito a non mollare rivolto a Jules Bianchi, ricoverato nell’ospedale di Yokkaichi in Giappone dopo il terribile impatto sul circuito di Suzuka, ha rappresentato l’anteprima carica di emozione della gara disputata sul nuovo anello di Sochi e vinta in solitaria da Lewis Hamilton. Il pilota inglese, che porta a 17 i punti di vantaggio sul compagno di squadra Nico Rosberg nella classifica del mondiale piloti, festeggia anche la conquista del titolo mondiale costruttori da parte della Mercedes. Grazie alla doppietta, primo e secondo posto, la casa tedesca è irraggiungibile aritmeticamente dagli altri team, tenuto conto che la superiorità manifesta non è stata mai messa in dubbio in questa stagione. Ennesima gara a senso unico, dunque, grazie all’errore commesso subito dopo il via da Rosberg, il quale, nel tentativo di infilare il compagno e avversario nella corsa al titolo piloti, brucia le gomme alla seconda curva con una frenata al limite ed è costretto a rientrare ai box per un pit stop largamente anticipato. Ripartito dal fondo con le gomme Pirelli ultraresistenti, compie 52 giri in rimonta e coglie la piazza d’onore. Hamilton riceve la coppia direttamente da Vladimir Putin, che si gode il successo organizzativo e il merito di aver fatto rinascere il gran premio di Russia. Sul podio anche Bottas su Williams, mentre la McLaren si piazza al quarto e quinto posto finiscono Button e Magnussen. Alonso, partito bene, chiude al sesto posto, penalizzato da pit stop prolungatosi per 7 secondi. Raikkonen, nono, ancora una volta tra gli attori non protagonisti, penalizzato dalla scarsa potenza del propulsore nei rettilinei.