Le piste di motociclismo regalano monologhi di gioia e dolore. Per un tragico destino, l’ennesima malasorte, il 24enne Emanuele Cassani ha interrotto la corsa della vita in una curva del circuito di Misano, proprio quello intitolato a Marco Simoncelli, nella prima prova del campionato italiano di velocità. La sua Yamaha R6 gli è scivolata via, lui finito sull’asfalto e altri piloti sopraggiunti che lo investono inevitabilmente. Stesse modalità di un altro incidente mortale che capitò a Misano nel settembre 2010, quando a perdere la vita fu il giapponese Tomizawa. Ennesimo dramma, dunque, e dazio pesantissimo per uno sport che entusiasma ma che in tempi recenti ha ripreso a inanellare vittime. Nel luglio 2013 toccò ad Andrea Antonelli sotto il diluvio a Mosca nel mondiale supersport. Una escalation che negli ultimi quattro anni ha portato via tre piloti italiani, uniti dalla passione e primi attori di uno sport sempre più seguito, grazie anche alla tv. A distanza di poche ore dall’incidente di Misano, gli occhi ancora umidi degli spettatori si sono concentrati su quanto accadeva dall’altra parte dell’oceano. Nella MotoGP, teatro il circuito di Austin, vince dominando lo spagnolo Marc Marquez su Honda, che lascia alle sue spalle il connazionale e compagno di scuderia Dani Pedrosa e l’italiano Andrea Dovizioso che porta sul podio la Ducati. Buon settimo Iannone su Pramac, che precede Valentino Rossi, la cui Yamaha necessita di tanto registro, considerato che il distacco dal vincitore è di 45 secondi e che Jorge Lorenzo chiude decimo con un ritardo di 49”. Buone conferme da Fenati che in Moto3 arriva secondo alle spalle dell’australiano Miller che lo precede anche nella classifica piloti.