Riecco Marquez, suicidio Ducati

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marquez-in-pistaMarc Marquez vince in Argentina davanti al suo idolo, rivale, avversario, quasi nemico Valentino Rossi. Detta così, sembrerebbe che i due abbiano duellato, ma così non è. Il Dottore con la sua Yamaha 46 arriva alle spalle dello spagnolo della Honda solo perché Iannone e Dovizioso, piloti della Ducati, virtualmente sul podio fino all’inizio dell’ultimo giro, si ostacolano, entrano in collisione e terminano la gara prima del traguardo perdendo l’occasione di coronare una prestazione che avrebbe offerto ben altre prospettive alla casa di Borgo Panigale. Tecnicamente a innescare il suicidio è Iannone che si abbatte sul compagno di scuderia. Una manovra assurda che promuove Rossi e Pedrosa, che finisce terzo. La corsa argentina, condizionata dalla questione gomme scoppiata dopo il cedimento della posteriore di Redding nelle qualifiche del sabato, vede fuori anche Lorenzo, vittima di caduta. In realtà Rossi e Marquez si sfidano nella parte iniziale. Al nono giro si registra il sorpasso su Marquez di Valentino, che però finisce lungo, e dopo il cambio simultaneo delle moto nel giro successivo le prestazione della Yamaha non è più la stessa. Lo spagnolo allunga, mentre alle sue spalle le Desmosedici diventano protagoniste e tali restano fino alla penultima curva.

In classifica comanda Marquez con 41 punti, seguito da Rossi con 33 e Pedrosa con 27 e Lorenzo 25. Siamo solo all’inizio di stagione. Non un solo duello, ma rivalità crescenti.

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