Cosa ci può essere di più crudele che perdere la vita in occasione di un memorial day e per giunta in un incidente avvenuto nelle stesse, drammatiche modalità? E’ accaduto alla vigilia del “Sic Supermoto Day”, la manifestazione organizzata sul circuito “Sagittario” di Latina in memoria di Marco Simoncelli. Il pilota Doriano Romboni, per molte stagioni protagonista del Motomondiale, è morto in seguito a una caduta durante un turno di qualificazione della gara, a seguito della quale è stato travolto da un altro concorrente che sopraggiungeva e non ha potuto evitarlo. A Romboni, colpito alla testa, è stato praticato per oltre dieci minuti il massaggio cardiaco sul posto, poi intubato e trasferito in elicottero all’ospedale Santa Maria Goretti, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico, senza che sia stato possibile salvargli la vita. Romboni è morto per le conseguenze di un edema cerebrale e varie fratture. La moto ha attraversato la via di fuga ed è rientrato in un altro punto del tracciato, dove arrivavano diversi piloti. Gianluca Vizziello non è riuscito ad evitarlo e lo ha colpito. Un incidente la cui dinamica ricalca incredibilmente quella costata la vita a Marco Simoncelli.
Romboni, sposato con tre figli, manager nella squadra della Fim per il Mondiale della Moto3, ha disputato 102 GP del Motomondiale tra 125, 250 e 500, con 6 vittorie e 22 podi, oltre a 12 gare in Superbike. Tra i suoi avversari nella 250 vanno ricordati Loris Capirossi e Max Biaggi.
Il Presidente della federazione motociclistica, Paolo Sesti, ha annunciato l’annullamento della manifestazione, ritenendolo “un doveroso atto in segno di lutto e di rispetto per Doriano Romboni e la sua famiglia, alla quale siamo vicini nel dolore di questo momento. Con Doriano perdiamo un generoso pilota, una persona di assoluto valore e un grande tecnico amato e apprezzato da tutto l’ambiente internazionale”.