Muso corto, retrotreno snello ed un’accattivante livrea rosso-bianca: così si presenta la Ferrari sviluppata per il campionato del mondo di Formula 1, identificata dalla sigla SF16-H, che richiama la propulsione ibrida (Hybrid) giunta ormai alla terza stagione. Tutti concordi nel ritenere che la versione corta del muso somigli molto a quello utilizzato da Red Bull a partire dal GP di Spagna 2015. Una soluzione concepita per aumentare il carico aerodinamico, proprio per effetto del maggiore afflusso d’aria che viene a generarsi sotto il muso. L’ala anteriore è stata studiata per concentrare il flusso d’aria sulla parte esterna degli pneumatici, mentre i progettisti si sono concentrati sulla sospensione anteriore per cercare di minimizzare la resistenza aerodinamica. I deviatori di flusso entrano in gioco nella zone centrale della macchina, con alcune sostanziali modifiche di forma e dimensioni utili a migliorare l’efficienza di funzionamento; praticamente invariate le prese d’aria rispetto a quella adottate sulla SF15-T benché con forma leggermente diversa. Le fiancate si restringono di più sulla parte posteriore e sono più rastremate per accrescere la quantità di aria nella parte superiore. Lo stesso cofano motore diventa una componente aerodinamica fondamentale. Il fondo della vettura, nella parte vicina alle ruote posteriori, presenta una serie di feritoie che servono a generare una differenza di pressione tra parte superiore e inferiore innescando l’aumento del carico aerodinamico. Un solo sostegno, infine, all’ala posteriore. La livrea è inedita e presente numerose zone bianche all’altezza dell’abitacolo e del cofano motore, sullo stile delle vetture degli anni ’70. Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari F1, ha avuto il compito di presentare la SF16-H. A Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen il compito di condurla alla vittoria e spezzare l’egemonia Mercedes.