Canottaggio, Vittorio Scrocchi, dt del CUS Milano, per la terza volta alle Universiadi con l’Italia

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Per tutti è semplicemente “Toio”. Dietro il soprannome, però, c’è un tecnico preparato e appassionato, capace di accompagnare – per la terza volta – la nazionale universitaria azzurra di canottaggio alle Universiadi di Duisburg. Le gare del remo sono in programma dal 25 al 27 luglio. Pavese di origine, ma milanese di adozione sportiva, Vittorio Scrocchi è un punto di riferimento per il settore universitario del CUS Milano, che segue ogni anno decine di atleti impegnati nel difficile equilibrio tra sport ad alto livello e studi accademici. Alla vigilia della partenza per la Germania, gli abbiamo rivolto qualche domanda per conoscere meglio il lavoro che c’è dietro a una realtà in costante crescita.

Quando è cominciata la collaborazione con il mondo CUSI?
Ho cominciato a collaborare con il CUSI già negli anni ’80/’90. Ricordo trasferte isolate, come quella a Groningen in Germania nel 1982, o a Francoforte. In quell’occasione le nostre finali si sono disputate proprio il giorno della finale del Mondiale di calcio Italia-Germania. Un’esperienza indimenticabile“.

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Qual è il ricordo più vivido legato alle Universiadi?
La prima Universiade fu in Russia, a Kazan, nel 2013. Tutto molto bello: eravamo nel villaggio costruito apposta per quell’evento, tutte le nazioni insieme in un unico posto. Si viveva davvero lo spirito olimpico. La seconda fu in Corea – non ricordo il nome della città, era impronunciabile. Ora saremo in Germania, a Duisburg. Il bacino lo conosco bene: ci abbiamo fatto gli Europei nel 2020, l’anno del Covid“.

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Il CUS Milano sarà rappresentato anche ai Mondiali Under 23…
Quest’anno il nostro tesserato Jacopo Gregolin è riuscito a strappare, il giorno delle selezioni, il pass per il Mondiale Under 23. Una bella soddisfazione per lui, ma soprattutto per il CUS Milano che, dopo Riccardo Mattana, vede un altro atleta della sezione canottaggio vestire la maglia azzurra“.

Quali sono le difficoltà maggiori per un atleta universitario che vuole continuare a remare?
Non è facile trovare il giusto equilibrio tra studio e allenamenti, soprattutto se si ambisce a una maglia della Nazionale o anche solo a un posto nella squadra agonistica. L’allenatore deve essere bravo a distinguere ciò che i ragazzi vogliono da ciò che possono davvero dare, per poi indirizzarli nella direzione giusta“.

Come vi organizzate al CUS Milano per supportare gli studenti fuori sede che vogliono continuare a remare?
Per gli atleti-studenti che si trasferiscono a Milano per studiare e vogliono continuare a remare, non è facile conciliare le due cose. È chiaro però che noi, come CUS, facciamo di tutto per assecondare le loro esigenze. Un esempio è il progetto che abbiamo cominciato già da anni con l’Università Bocconi“.

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Jacopo Gregolin con la nazionale (Foto Canottaggio Luca Pagliaricci)

Vuoi lasciare un messaggio ai tanti ragazzi che ogni anno arrivano a Milano per studiare?
Il CUS Milano è aperto a tutti i ragazzi che scelgono la capitale lombarda per i loro studi e vogliono continuare a coltivare la passione per il canottaggio. Allenatori esperti, un ambiente accogliente e tante occasioni per crescere. A braccia aperte, sempre“.

Ma il progetto universitario seguito da Scrocchi è solo parte di un percorso tecnico condiviso con la Canottieri San Cristoforo, che unisce diverse anime dal canottaggio dal settore giovanile fino ai master, sotto un’unica visione. Un lavoro quotidiano che sta portando risultati e soddisfazioni a 360°. È questo il frutto del gemellaggio tra le due società che accompagnano giovani atleti dalle categorie Allievi e fino agli Universitari, una sinergia su vasta scala che permette anche risparmi sia nell’impegno delle persone sia nell’aver creato una razionalizzazione dei costi che male non fa. (Fonte: Cus Milano e Canottieri San Cristoforo)