Michela Moioli scrive una lettera a se stessa. Ecco il testo e il video

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La Fisi invita gli atleti a parlare del loro passato e del loro futuro davanti a uno specchio. Una sorta di lettera a loro stessi, in un racconto spontaneo. Quella che riproponiamo qui è la lettera della campionessa di Alzano Lombardo, Michela Moioli.

Miki, ti sono venute un po’ di rughe”. Inizia così la lettera che Michela Moioli ha scritto a se stessa e che la Fisi ha trasformato in un video.

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Tredici stagioni e ogni stagione me la ricordo come se fosse passato pochissimo. Hai iniziato questo percorso da bambina senza sapere dove t’avrebbe portato. E hai fatto tantissime cose senza neanche rendertene conto. Hai sacrificato tanto, senza capire magari quello che stavi facendo, soprattutto quando eri giovane; quando a 15-16 anni hai intrapreso questa strada senza esserne del tutto consapevole, ma sapendo bene dove volevi andare. Hai vinto tantissimo. Nonostante le fatiche che tutti abbiamo vissuto nella vita, hai affrontato tanti momenti di difficoltà: infortuni, stress. Hai vinto da giovanissima le Olimpiadi e non sapevi neanche cosa volesse dire. Non vincere le Olimpiadi, ma quello che sarebbe arrivato dopo. E poi c’è stata tanta fatica e tanta difficoltà nel provare a ripetersi. Però ci hai provato ed è la cosa che ti deve lasciare più serena. Hai dato il massimo sempre. Non sempre sei riuscita a fare quello che volevi, ma comunque ci hai provato e adesso sei arrivata a una fase della tua vita compeltamente diversa. Hai avuto il coraggio di fermarti quando era meglio fermarsi e hai avuto il coraggio di ripartire quando era giusto farlo.
E adesso sei in una fase della tua carriera dove con un po’ più di maturità e con un po’ più di serenità puoi ritornare al cancelletto e dirti quello che ho fatto l’ho fatto nessuno me lo porterà via e tutto quello che arriva adesso è per te e per nessun altro. Puoi dirti brava, puoi dirti che vai bene. Ok, hai di fronte a te ancora qualche anno e te lo puoi godere fino in fondo.
Abbiamo le Olimpiadi in casa e sono una cosa pazzesca perché non tutti gli atleti possono avere la fortuna di dire ho gareggiato nel proprio paese. Mi auguro di arrivare lì, di star bene e di godermi questa Olimpiade che verrà come mai non sono riuscita a fare perché l’Olimpiade è una gara tosta, difficile soprattutto quando sei lì per giocarti una medaglia.
Ne hai fatte tre di Olimpiadi: in una ti sei rotta il ginocchio, in una hai vinto l’oro e in una hai fatto argento con Omar e sei stata portabandiera. E adesso chi lo sa che cosa ti aspetta. In cuor tuo sai già che cosa vuoi e lo sai benissimo. Anche se hai già vinto sai già che cosa vuoi e a che cosa punti. Però puoi puntare non solo alla vittoria ma anche a un viaggio che sia bello, che sia pieno di vita, pieno di divertimento e di gioia da condividere con chi ti ha accompagnato in questo percorso fin da quando eri bambina o con chi ha iniziato ad accompagnarti a metà strada e magari concludere in bellezza e in serenità questo percorso che mi accompagna da quando sono bambina e adesso mi emoziono anch’io… È stato un viaggio stupendo che son fiera di aver fatto”. Quet’ultima frase Michela Moioli la pronuncia con la voce rotta dall’emozione e con una lacrimuccia che spunta agli occhi.