Arriva la “tempesta perfetta” che si abbatte sull’italica penisola, ma i brividi degli appassionati di tennis sono per la sofferta vittoria della nostra squadra in Fed Cup. Un sorteggio, inizialmente poco ben visto, si è rivelato tuttaltro che maligno, visto la pochezza del team USA sceso in quel di Rimini. I quasi 5000 spettatori del 105 Stadium, che non hanno fatto mai mancare il loro corretto tifo, si sono trovati un po’ spiazzati dal vedere Varvara Lepchenko spazzare via, prima Roberta Vinci e poi addirittura la nostra Sarita Errani, che ha resistito solo nel primo set alle bordate da fondo della statuntense (5/7 2/6). Tocca di nuovo a Roberta, dunque rialzare il tricolore e pur soffrendo come nella prima giornata, il punto della parità è servito, grazie alla vittoria (6/2 4/6 6/1) sulla Hampton. Sul parziale di 2-2, capitan Barazzutti estrae dal mazzo il proprio “jolly” ed il doppio decisivo vede trionfare la migliore coppia al mondo con un duplice 6/2 sulle avversarie (Lepchenko-Huber) apparse “superiori” solo nella foto di inizio incontro, quando sottorete troneggiavano sulle nostre “campionesse tascabili”. Il tennis non è solo forza fisica, ma anche determinazione, intelligenza e classe, caratteristiche che hanno portato le nostre ragazze sul tetto del mondo. Ora ad attenderci, sempre con il vantaggio del fattore “campo”, sono le tenniste della Repubblica Ceca, campionesse uscenti e reduci dalla “passeggiata” contro l’Australia (4-0). Il 20-21 Aprile (con sede ancora da definire) ci attende un altro week-end di passione accanto alla nostra squadra in rosa, che nel frattempo spera di recuperare a pieno titolo anche Schiavone e Pennetta, fondamentali nella crescita del movimento tutto.
A margine del trionfo azzurro, una nota la merita sicuramente il rientro alle competizioni agonistiche di Rafa Nadal. Per lui la settimana a Vina del Mar (Cile) si conclude con due secondi posti: sconfitta nel doppio (giocato in coppia con Juan Monaco), con vittoria del duo tricolore Lorenzi-Starace (6/2 6/4 in poco più di un’ora di gioco), ma soprattutto sorprendente sconfitta nel singolo, dopo una battaglia di quasi 3 ore con l’argentino Zeballos (73 al mondo). Sensazioni positive per la tenuta del ginocchio malandato, ma anche la consapevolezza (dopo 7 mesi di forzata inattività) di essere molto lontano dai propri standard di alto livello, soprattutto in fase di risposta al servizio, apparsa quantomai fragile e deficitaria. 6/7 7/6 6/4 il punteggio finale di una giornata che il tennista argentino non dimenticherà facilmente, visto anche che con la vittoria su Rafa si è aggiudicato il primo torneo ATP della carriera.
( commento di Luca Polesinanti )