Gli Internazionali di Tennis di Bergamo festeggiano vent’anni: “Quando vinse Sinner, ci accorgemmo che avrebbe fatto molta strada”

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Gli Internazionali di Tennis di Bergamo sono pronti a risbarcare nella città orobica dopo un anno a Rovereto e lo fa in grande stile, puntando a festeggiare il ventesimo anniversario dalla sua nascita.

La competizione, in programma dal 16 al 23 novembre alla Chorus Life Arena, vedrà al via alcuni dei nuovi talenti più in vista del tennis mondiale così come alcuni giocatori in rilancio, in una sorta di passaggio obbligato per giungere in vetta alla classifica ATP.

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Chi può confermarlo è il direttore del torneo Marco Fermi e il presidente di The Olme Sport Glauco Merelli che hanno presentato il Challenger 100 in un’intervista a “I Venerdì dello Studio BNC”.

Sentite la pressione nel riportare il torneo a Bergamo?

Sicuramente tornare a Bergamo è un motivo di soddisfazione, perché comunque il torneo appartiene a questa città. L’idea è nata qui, si è radicalizzata col tempo in territorio bergamasco ed è diventato famoso come il torneo di tennis di Bergamo. Sicuramente l’anno scorso Rovereto è stata una soluzione che ci ha dato in primis la possibilità di avere la continuità, di non perdere né la data che sarebbe fondamentale per noi e appunto dare un messaggio di un segnale di anche di fronte a difficoltà, noi non molliamo. Quindi tornare oggi a Bergamo, soprattutto nella nuova location del Chorus Life, è per noi in primis motivo di gioia e orgoglio e anche per noi forse è dopo tanti anni un nuovo inizio, una casa nuova, quindi una ventata di freschezza che ci può far guardare anche magari a un futuro ancora più lontano e un senso di continuità che è il messaggio che vogliamo mandare a tutti.  Tutte queste cose ovviamente le stiamo facendo grazie all’aiuto, al contributo e al sostegno anche delle istituzioni che sono chiaramente stati fondamentali per noi, soprattutto per non mollare. Abbiamo potuto  mantenere la data del torneo a Rovereto e l’abbiamo potuto fare perché hanno creduto tutti in noi, quindi gli sponsor ci hanno seguito, le istituzioni ci hanno seguito, addirittura il Comune di Bergamo ci ha seguito anche se non era tenuto a farlo presso la città di Rovereto. Oltre alla soddisfazione effettivamente ci sentiamo addosso molta pressione.

Cosa consiste questa promozione a Challenger 100?

La differenza sta nei 100 punti rispetto ai 75 che avevamo proposto nella nostra città nel 2023. Chiaramente si porta ad assegnare più punti ai partecipanti e soprattutto si assegna un montepremi più alto che passa dai 95.000 ai 150.000 euro, offrendo una prospettiva di guadagnare di più sia in termine economici che di punti per chi gioca. L’obiettivo nostro è quello di crescere ancora e raggiungere quel che è l’obiettivo più importante: diventare Challenger 125 e aumentare ulteriormente. Ci auguriamo che questo possa già avvenire nel 2026 se non nel 2027.

Vi penalizza questa posizione nel calendario essendoci la Coppa Davis in contemporanea?

Parliamo di due livelli di competizione completamente diverse, quindi credo che la sovrapposizione potrebbe solo essere mediatica nel momento in cui uno vuole stare a casa a guardare in televisione la partita di Sinner piuttosto che di Alcaraz di turno, ma per quel che riguarda noi, data è molto buona perché possiamo andare a toccare quella fascia di giocatori che si attesta tra la novantesima, centesima e la centoventesima posizione. Loro sono a caccia di punti per entrare in tabellone direttamente ai primi tornei di gennaio tra cui il più importante è l’Australian Open, quindi una buona fetta di giocatori attorno alla centesima posizione possono venire tranquillamente da noi. Non da ultimo gli esempi che il nostro albo d’oro ci regala conferma questa teoria. Certamente terremo d’occhio il telefonino per vedere anche i risultati della Coppa Davis, ma va benissimo. Questa è un incontro a squadre, con giocatori di una valenza completamente diversa, per cui, non essendoci Sinner, magari qualcuno in più seguirà il nostro torneo. 

In vista del Challenger 125, state pensando di cambiare data?

Nella scelta dei tornei, spesso e volentieri la data conta tantissimo, quindi dobbiamo capire quando fare il salto al Challenger 125 visto che sono un numero contingentato. Non ce ne saranno più di trenta/trentacinque al mondo, quindi faremo questo cambiamento se ci arriverà una data oppure se l’ATP ci confermerà il passaggio. A noi non dispiacerebbe tornare nella data originale, quindi all’inizio dell’anno che può attirare giocatori pronti a testare il loro stato di forma. Non dimentichiamoci che i Challenger spesso forniscono i nomi di giocatori che non sono sulla bocca di tutti come Jack Draper nel 2023, quando era numero 125 al mondo e oggi è numero sette, oppure Jannik Sinner che arrivò da noi come numero 550 e ora è numero 1. Va quindi contestualizzato che il nostro torneo è una competizione di lancio per le new generations oppure di consolidamento.

Come riuscite a ottenere tutti questi talenti come Draper, Sinner, ma anche Berrettini?

Abbiamo intrecciato dei rapporti con la Federazione che ci segnalano giocatori italiani come Sinner che già ci era stato indicato e per questo abbiamo chiesto una wild card. Noi l’abbiamo visto giocare, questo ragazzino di diciassette anni con i capelli rossi che ha preso a pallate tutti. Le aspettative erano quindi alte, anche se nel tennis non si può mai sapere perché non si sa quali risvolti una carriera possa prendere. Si vedeva però che quel ragazzino avesse i numeri per arrivare davvero in alto così come mi aveva impressionato Holger Rune quando ha vinto e anche lui è entrato in top 10 al mondo. Draper è stata invece più fortuna perché ha avuto grossi problemi fisici che lo hanno rallentato uscendo dai primi cento al mondo dopo essere stato già tra i più primi venticinque. Per lui Bergamo era l’occasione giusta per raccogliere punti e ritrovare confidenza, è arrivato fino in fondo e ha vinto la finale contro un certo David Goffin, un atleta che ha partecipato anche alle ATP Finals in passato. 

Quest’anno ci sarà presente anche un atleta che ha giocato un ottavo di un Masters 1000 …

Assolutamente sì, ci sarà Luca Nardi che è il campione in carica dopo aver vinto l’edizione di Rovereto e che viene ricordato per lo scalpo a Novak Djokovic a Indian Wells un paio di stagione fa per dirne una. Ci sarà Justin Engel che è un diciottenne tedesco meno blasonato di altri, ma che ha appena vinto un Challenger in Germania superando Federico Cinà. Inoltre ci sarà il giapponese Shintaro Mochizuki che ha vinto fra gli juniores Wimbledon e la Coppa Davis. Forse non è potentissimo e per questo potrebbe essere un po’ penalizzato su questi campi sia al servizio così come con la velocità di palla. Altri prospetti interessanti sono il belga Alexander Blockx e il finlandese Otto Virtanen che ha vinto qui due anni fa. 

Cambiando sede, quanto cambia il campo da gioco?

I campi sono gli stessi perché noi ne abbiamo acquistati quattro che verranno installati come abbiamo già fatto dal 1998 in avanti. Sono campi che noi muoviamo, composti da pannelli di legno che verranno posizionati anche quest’anno all’interno del Chorus Life, tuttavia può cambiare leggermente la finitura delle resine perché il nostro partner sarà Mapei che propone delle resine assolutamente molto simili a quelle che usavamo in passato e probabilmente qualitativamente anche migliori. La velocità e lo spettacolo ovviamente non saranno pregiudicati, anzi, avremo sempre un’ottima qualità del rimbalzo della pallina e quindi un’ottima visibilità.

Non avete pensato di aggiungere in futuro un torneo femminile?

No, per la verità il femminile l’avevamo già proposto per due o tre edizioni tanto che durante una di queste aveva vinto Iga Swiatek che attualmente è numero 2 al mondo. L’anno scorso siamo stati vicini a ottenere un WTA 125, ma le date che ci proponevano riguardavano agosto e non erano adeguate alla nostra città. La possibilità rimane sempre al vaglio della nostra attenzione, anche perché se è già successo in passato, la strada è già tracciata. Probabilmente andrebbero fatti due tornei in due periodi dell’anno diversi, perché in passato facevamo prima uno e poi l’altro ed era molto impegnativo. Magari in futuro, se la WTA aprirà per una data interessante, potrebbe trattarsi un valido upgrade per la nostra città, magari non giocando all’aperto. 

Con il Chorus Life Bergamo può avere finalmente una location stabile per il torneo?

Ci auguriamo di sì, anche perché penso che, dopo questa edizione, ci sarà soddisfazione sia da parte nostra che loro. Speriamo che si possa creare qualcosa di più solido rispetto a un rapporto fra ospite e ospitante, magari creando una forma di partnership che leghi ancor di più il nostro evento e la nostra città.

Ci saranno bergamaschi al via del torneo?

Purtroppo dovranno passare dalle qualificazioni perché in questo momento il migliore è Samuel Vincent Ruggeri che sta attraversando un periodo difficile, con problemi fisici che sta provando a risolvere. Se qualcuno ci sarà, passerà dalle qualificazioni.