L’Italia di Davis in semifinale

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SS Juve Stabia v Ternana Serie B EurobetDopo 16 anni, dopo tre giorni di sofferenza diventata gloria, dopo una domenica di pura esaltazione, l’Italia guadagna la semifinale di Coppa Davis. Seguendo la vittoria strepitosa di Fabio Fognini, che contro Andy Murray ha saputo ricostruire un weekend che sembrava definitivamente crollato in un sabato amarissimo, Andreas Seppi ha concluso l’opera battendo James Ward per 64 63 64 in due ore e 17 minuti, in una fantastica domenica di primavera partenopea. Dal 12 al 14 settembre ci giocheremo fuori casa l’accesso alla finale: ce l’avessero raccontato appena 18 mesi fa, quando proprio qui a Napoli centrammo l’accesso al World Group, ci saremmo messi a ridere.
Di fronte al mare di Mergellina, con il profilo di Capri in lontananza, la squadra azzurra ha scritto una delle pagine più belle ed emozionanti della sua storia. Seppi è riuscito a completare il capolavoro di Fognini, adempiendo a una responsabilità gigantesca. La difficoltà dei due incontri non era nemmeno lontanamente comparabile (Ward rimane pur sempre il numero 161 del mondo), ma le circostanze avrebbero messo a dura prova i nervi di chiunque. Seppi invece ha spazzato via tutte le incertezze con una partita solida, in cui ha relegato la tensione ad un ruolo secondario. Il primo set, caratterizzato da ben sette break, è stato fondamentale per sciogliere Andreas: sul 5-4 in suo favore, dopo che per ben tre volte si era fatto recuperare un break di vantaggio da Ward, un breve acquazzone ha permesso all’azzurro di ritrovare la tranquillità necessaria per strappare un altro turno di servizio all’avversario. Da lì fino agli ultimissimi game, la strada è stata in discesa. La tensione si è fatta sentire di nuovo sul 4-1 del quarto set, quando la semifinale era praticamente raggiunta: due break di vantaggio che si sono assottigliati fino al 4-3 e al 5-4. Dopo aver mancato due match point sul 5-3, Andreas è stato eccezionale a trovare un turno di battuta impeccabile, tenuto a 15. Napoli e l’Italia sono ai piedi suoi e di Fognini, autori di un capolavoro.
Con la migliore prestazione della sua carriera, per importanza del risultato e continuità di rendimento, era stato infatti Fabio a regalare alla squadra azzurra la possibilità di accedere alle semifinali di Coppa Davis, portandoci ad un insperato due pari. Una situazione in cui, dopo le cattive sensazioni del doppio di sabato, davvero in pochi credevano ci saremmo trovati.
Nel primo singolare Andy Murray è stato schiantato col punteggio di 63 63 64, da un giocatore che non abbiamo ancora finito di scoprire. Tutti, Fabio compreso, hanno sempre saputo che nel suo braccio scorre sangue blu. Con questa vittoria, Fognini ha conquistato e completato la sua maturità tennistica. I suoi limiti, ora, diventano difficili da definire. Con due ore e 19 minuti di tennis disarmante, Fognini ha reso l’Arena del Mare di Napoli un’autentica polveriera, capace di irretire un campione dal sangue freddo come lo scozzese. E’ la sua seconda vittoria su tre incontri contro Murray, ma è la prima da quando Andy è diventato il fuoriclasse che conosciamo. Era anche la prima volta che si incontravano da quando entrambi hanno saputo fare il salto di qualità. Il campo e il pubblico erano favorevoli a Fognini, certo, ma il risultato parla chiaro: su terra battuta, Murray deve temere Fabio, non viceversa. E’ la sua terza vittoria in carriera contro un Top 10, la prima da Monte-Carlo dello scorso anno. Soprattutto, infligge allo scozzese la prima sconfitta in un singolare di Davis dal debutto nel 2005, dopo 19 successi consecutivi.
Dopo un break subìto in apertura di incontro, quando la tensione ancora prevale sui valori in campo, Fognini ha iniziato a macinare terra battuta, tennis e avversario. Il primo segnale limpido che fa capire come Murray stia subendo avversario e contesto arriva quando concede il controbreak: con un doppio fallo di puro nervosismo, spiana la strada a un break a zero per Fognini. Da lì in avanti, sarà uno spettacolare monologo: break sul 3 pari, con un parziale di nove punti a uno. Altro break nel settimo combattutissimo gioco del secondo set, con gli errori forzati di Murray che iniziano a diventare emorragici. Il doppio fallo che chiude il secondo set, con un ulteriore break in favore di Fognini, è il segnale che Murray sta accusando i continui jab del ligure. Il terzo set segue i turni di servizio fino al 5-4: quando lo scozzese si trova a servire per rimanere nel match, annega sotto la pressione del pubblico e dei colpi di Fabio. E’ un esplosione, non un boato, quello che accoglie la trasformazione del terzo match point, quello buono.

Nella giornata di sabarto Murray portato la Gran Bretagna ad un doppio match point. Bissando il successo in singolare della tarda mattinata con una vittoria in doppio per 63 62 36 75, lo scozzese più britannico del mondo e il suo conterraneo Colin Fleming si sono portati ad un punto di distanza dalle semifinali di Coppa Davis. A sei mesi dal referendum che deciderà l’indipendenza della Scozia, è in qualche modo ironico che anche Fleming sia scozzese. In modo provocatorio, il punteggio parziale di questa sfida si sarebbe potuto leggere Italia – Scozia 1-2. Al di là di tutto, è stato un sabato decisamente amaro per i colori azzurri, iniziato con la sconfitta di Andreas Seppi e proseguito con la sconfitta non prevista di Fabio Fognini e Simone Bolelli in un doppio di importanza capitale.

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ITALIA – GRAN BRETAGNA 3-2
venerdì
Fabio Fognini (ITA) b. James Ward (GBR) 64 26 64 61
Andreas Seppi (ITA) c. Andy Murray (GBR) 46 5-5 /sospesa per oscurità
sabato
Andy Murray (GBR) b. Andreas Seppi (ITA) 64 75 73
Colin Fleming/Andy Murray (GBR) b. Simone Bolelli/Fabio Fognini (ITA) 63 62 36 75
domenica
Fabio Fognini (ITA) b. Andy Murray (GBR) 63 63 64
Andreas Seppi (ITA) b. James Ward (GBR) 64 63 64

(fonte: federtennis)