Non ci resta che Sara…

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ErraniSeconda settimana al Roland Garros e pattuglia italiana che rimane con un solo colpo in canna, il migliore, Sara Errani. Non è stato comunque facile centrare i quarti di finale, costretta ad una dura battaglia dalla compagna di allenamento Suarez-Navarro, che cede solo nel finale alla carica della nostra giocatrice, costretta anche a richiedere l’intervento del fisioterapista sul finire del primo set, a causa di un problema sembra più dovuto allo stress ed alla tensione accumulatesi, piuttosto che ad un vero e proprio “acciacco” fisico. Tant’è, Sarita, si riprende e riparte dopo aver perso la prima frazione, riuscendo ad imporsi 5/7 6/4 6/3. Ora sulla strada verso la semifinale, l’ostacolo si chiama Radwanska, la polacca si impone senza fatica sulla Ivanovic (6/2 6/4) ed ora punta a fare lo sgambetto alla finalista 2012. Certo dalla loro parte di tabellone, la finale appare comunque un miraggio, perchè Serena Williams sembra aver dimenticato gli impacci e l’eliminazione al primo turno della passata stagione, avanzando come un rullo compressore. A farne le spese, questa volta è (purtroppo) Roberta Vinci, che viene travolta nel primo set (6/1), cerca di riprendersi ed esprime il proprio miglior tennis all’inizio del secondo, arrivando sul 3 pari 15-30 servizio Williams. Qui su una seconda di servizio, prova il tutto per tutto, ma il dritto di risposta termina out di poco e dopo pochi minuti è già il momento di stringere la mano all’avversaria. Game vinto da Serena, break a 0 subito e 6/3 finale in poco più di un’ora di gioco. Nulla da rimproverarsi, anzi il risultato raggiunto con gli ottavi di finale porterà Roberta a ridosso delle prime 10 giocatrici del mondo. E la stagione sull’erba è alle porte…

Avversaria di Serena nei quarti sarà Svetlana Kuznetzova che vince in tre set contro la Kerber (6/4 4/6 6/3) e si rilancia prepotentemente fra le protagoniste della terra parigina. Nella parte bassa avanti senza problemi Victoria Azarenka, che demolisce le speranze di Francesca Schiavone, battendola 6/3 6/0 in 71 minuti. La milanese “dura” in pratica 30 minuti, lasciando poi campo all’avversaria a caccia del secondo titolo Slam stagionale, dopo l’impresa di Melbourne. Di certo Sharapova (detentrice del trofeo) e Williams avranno altre idee in testa.

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Fra gli uomini, completata la parte bassa, con interessanti incroci nei quarti di finale: Ferrer-Robredo e Tsonga-Federer. Partiamo da David Ferrer, di certo il sorteggio gli ha offerto un tabellone favorevole ed ora viaggia spedito alla caccia della finale. Nessun problema contro Anderson negli ottavi (6/3 6/1 6/1), così come nessun problema si è palesato di fronte ad uno Tsonga in forma strepitosa (triplo 6/3 a Troicki), Noah ha trovato finalmente il proprio erede? Per motivi differenti, ma sempre legati alle statistiche sono i restanti due giocatori a balzare all’onore delle cronache. Tommy Robredo è l’eroe “buono” di questa edizione: diventa il primo giocatore dell’Era Open a vincere tre partite di fila in uno Slam, recuperando da due set a zero. Bisonga tornare ad un francese (Cochet, Wimbledon 1927), per trovare un altro tennista capace di tanto. Il pubblico lo ha ormai eletto a beniamino incontrastato (nonstante l'”onta” della vittoria su Monfils) e ha scandito per tutto l’incontro il suo nome, cosa che lo ha caricato a mille e portato alla fine a superare il connazionale Almagro (6/7 3/6 6/4 6/4 6/4). Le sue lacrime a fine incontro sono una delle immagini più belle di Parigi 2013, così come belle sono alcune delle giocate che hanno permeso a Roger Federer di centrare la vittoria numero 900 in carriera, 58 al Roland Garros (eguagliato Vilas) con conseguente 36esimo quarto di finale consecutivo negli Slam. Poco importa se sono state necessarie quasi 3 ore per battere un ottimo Simon (6/1 4/6 2/6 6/2 6/3), questa partita, non la dimenticherà!

( commento di Luca Polesinanti )