Prandelli: “Atalanta? Fatto cose inimmaginabili. Merito di Gasperini”

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Una grande gioia e una forte emozione ha caratterizzato la serata di giovedì al torneo di tennis dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà: alla Cittadella dello Sport è arrivato Cesare Prandelli, ex allenatore tra le altre di ‘Atalanta e della Nazionale.

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Da sempre amico dell’Accademia, è stato accolto dal caloroso abbraccio e dal sorriso di Giovanni Licini: “Ha sempre fatto di tutto per essere qui con noi, anche quando era Ct dell’Italia si era presentato a una serata inaugurale del torneo. Cesare è davvero un amico, dell’Accademia e di coloro che fanno del bene agli altri. Un uomo che è stato simbolo per il calcio, ma più del tecnico e del ruolo ha sempre prevalso l’uomo“.

Prandelli, emozionato, ha ringraziato e poi ha preso la parola: “Giovanni è stato promotore di una iniziativa straordinaria, che ormai è diventata quasi una istituzione. Ci sentivamo spesso anche durante il lockdown e mi raccontava delle cose straordinarie che fate. Le persone che dedicano il proprio tempo libero agli altri sono speciali: lui lo è, insieme a tutti questi volontari che riescono a meravigliare ogni volta e ci accolgono come se fossimo noi gli autori di tutto questo. Noi siamo soltanto persone che riconoscono la loro capacità ed è giusto essere qui a darne testimonianza“.

Ancora in grande forma, l’ex allenatore nerazzurro ha però abbandonato l’idea di scendere di nuovo in campo sulla terra rossa e non si è fatto attrarre nemmeno dal padel: “Mi dicono tutti che sia uno sport straordinario, ma io preferisco ancora il golf per stare all’aria aperta ed è una sfida con me stesso“.

Sui risultati della Nazionale e sullo stato di salute generale del calcio italiano Prandelli prende tempo: “Un tema che avrebbe bisogno di un’analisi ampia. Sembra di tornare a 15 anni fa quando si diceva che la tendenza era quella di vedere sempre meno giovani in prima squadra. Oggi le percentuali sono schizzate verso l’alto. Così diventa complicato per il Ct allestire una squadra competitiva che abbia già un’esperienza internazionale. Credo che Mancini stia facendo cose straordinarie: quello che fa non è una provocazione, ma la sua capacità di costruire una Nazionale vincente. Però ci vuole tempo“.

Dalla sua grande conoscenza del mondo del settore giovanile, Prandelli spiega: “Io ho una concezione precisa dell’allenatore che sceglie di lavorare coi ragazzi. Non deve pensare a se stesso, ma alla crescita dei giovani. Certo che quando si vuole tutto subito diventa difficile, bisogna dargli il tempo di crescere“.

Una chiusura sull’Atalanta del Gasp: “I tifosi dovrebbero ringraziarlo per tutta la vita, perché è stato promotore di una cosa inimmaginabile. Dovrebbero vedersi e rivedersi questi anni, pur augurandogli di fare ancora meglio in futuro. L’Atalanta ha offerto al calcio italiano qualcosa di particolare, ha trasmesso valori forti e il merito è suo“.