Era da definire il quarto nome per completare il quadro dei semifinalisti. Così come ad Indian Wells i Fab Four si presentano in formazione rimaneggiata e devono trovare un degno sostituto per il compagno mancante. Se in California l’onore era toccato a John Isner (capace di raggiungere perfino la finale), in Florida, ci pensa Juan Monaco a regalarsi la seconda semifinale di un Master 1000 in carriera, festeggiando degnamente il ventottesimo compleanno. Proprio l’argentino numero 21 del mondo, esalta gli appassionati ed i tifosi sudamericani, sconfiggendo senza appello l’ultimo statunitense in tabellone. 6/1 6/3 in appena 88 minuti senza che Mardy Fish, riesca ad entrare veramente in partita. Falloso, sempre lontano dalla palla e nervosissimo, il numero 8 del mondo non ha rimediato una figura migliore di quella del connazionale Roddick, sconfitto negli ottavi, ma se per Andy si poteva prevedere una debacle, resta insoluto il mistero di questa pessima prova di un giocatore finora solido e concreto. Poco male per Novak Djokovic, che superando 6/2 7/6 David Ferrer si troverà di fronte un avversario già sconfitto 4 volte su altrettanti incontri con un incoraggiante parziale di 11 set vinti ad 1. Proprio il numero 1 del mondo ha giocato un primo set strepitoso, sui livelli del 2011, lasciando le briciole allo spagnolo, che essendo però un vero gladiatore ha continuato a lottare nonostante la netta inferiorità tecnica, arrampicandosi fino al tie-break del secondo parziale, dove Nole è tornato ingiocabile (7-1 il parziale del gioco decisivo). Come sappiamo la seconda semifinale (la prima in ordine di programma, ore 21 italiane), la giocheranno Rafa Nadal e Andy Murray, con il maiorchino alle prese con il solito problema al ginocchio (ieri non si è allenato) e lo scozzese in fase di ripresa dopo il problema allo stomaco che ne ha condizionato la prestazione contro Tipsarevic. 13-5 i precedenti a favore di Rafa, che appare comunque leggermente favorito. Saranno invece Maria Sharapova e Agnieska Radwanska a contendersi il titolo femminile, nella finale di sabato. La siberiana domina l’incontro con la Wozniacki, ma trova comunque il modo di farlo divenire straordinariamente complicato. Primo set letteralmente dominato e parziale di 4/1 con una palla per salire addirittura 5/1, ma la luce si spegne improvvisamente ed ecco che la danese senza fare nulla di speciale si trova 5/4 e alla prima occasione incamera un successo insperato quanto sorprendente (6/4). Secondo set sulla falsariga del primo, ma senza blackout per Maria che si riporta in parità (6/2). Ultima e decisiva frazione con di nuovo Caroline in ritardo (2/5), ma capace di rientrare (4/5) fino a quando la sua avversaria riesce a chiudere alla seconda opportuintà dopo 2 ore e 34 minuti di lotta (6/4). Ora per la quarta volta in finale in questo torneo, la Sharapova spera vivamente di poter alzare finalmente il trofeo, visto le sconfitte nelle tre precedenti (Clijsters 2005, Kuznetzova 2006, Azarenka 2011). Di fronte si troverà la polacca numero 5 del mondo e capace di giungere all’atto conclusivo senza cedere nemmeno un set. Il momento di forma straordinario è testimoniato anche dalla comoda affermazione su Marion Bartoli, annichilita con un secco 6/4 6/2. Per la cronaca questa è la venticinquesima affermazione nel 2012 a fronte di sole 4 sconfitte, giunte peraltro tutte con la attuale numero 1 al mondo (Azarenka). I precedenti parlano chiaro (7-1 Sharapova), ma il momento di forma, la finale “maledetta” e la qualità attuale del gioco potrebbero far pendere la bilancia del pronostico a favore proprio della Radwanska.Ancora poche ore ed il “risultato” sarà svelato.
( commento di Luca Polesinanti )