Il Trofeo FAIP-Perrel racconta la storia di Daniel Brands, il gigante tedesco che nel 2013 batteva Roger Federer e saliva al numero 51 ATP, prima che la mononucleosi lo bloccasse facendolo precipitare in classifica. Arrivato al TC Bergamo, era rimasto fuori di un posto dal torneo di qualificazione. Poi il supervisor Carmelo Di Dio gli ha comunicato l’ammissione e Brands ha vinto cinque partite, condite da 86 ace, centrando i quarti con un doppio 7-6 Konstantin Kravchuk, killer della prima testa di serie, l’altro tedesco Andreas Beck. Brands ha concluso la sua avventura contro l’ucraino Illya Marchenko, opposto in semifinale al kazako Aleksandr Nedovyesov, classe 1987, altro personaggio con tanti cambiamenti nella vita da tennista seguiti dalla rinascita, dal ritiro ai top-100. Quattro anni all’Università dell’Oklahoma, poi un infortunio e la decisione di intraprendere la carriera di coach, per otto mesi in Ucraina fino ai primi mesi del 2012. Poi la ripresa con alcuni tornei futures, con appena un punto ATP. La prima vittoria arriva al terzo torneo partendo dalle qualificazioni, poi altre ancora fino a risalire da 1500 ATP al numero 205. A Bergamo ha colto la seconda semifinale consecutiva dopo quella ottenuta una settimana prima a Glasgow, poi l’exploit che lo ha portato a giocarsi la finale con il successo con l’ex connazionale Illya Marchenko, superato al tie-break del terzo set. Aleksandr Nedovyesov, ucraino che ha deciso di giocare per il Kazakistan, ha esultato come se avesse vinto il torneo ATP. Per lui sarà la quinta finale challenger in carriera, la prima lontano dall’est europeo. Il suo avversario per il titolo è il francese Benoit Paire: il francese, il giocatore di maggior prestigio presente all’edizione 2015 del Trofeo FAIP-Perrel e già in possesso della wild card per il successivo torneo ATP di Marsiglia.