US Open in azzurro rosa

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Us Open, sventola il tricolore nella domenica in rosa. La domenica di New York, si presenta senza insidie metereologiche, dopo i nefasti presagi del sabato, nel quale Djokovic e Ferrer avevano dovuto sospendere la propria sfida per l’arrivo di un acquazzone di fine estate (inizialmente indicato come tornado), preannunciato da un fastidiosissimo vento che aveva “falsato” la semifinale precedente. Così Andy Murray si era assicurato la finale grazie al successo sul sorprendente Berdych, incapace di adattare il proprio gioco (soprattutto il servizio) alle condizioni “estreme” del Centrale. Da navigato “skipper” lo scozzese si è affidato alla regolarità del proprio tennis, piazzando, quando possibile, alcune mortifere accelerazioni. 5/7 6/2 6/1 7/6 il punteggio per una vittoria che vale anche i complimenti di “James Bond” Sean Connery, presente in tribuna per tifare il proprio connazionale.Il prossimo avversario sarà dunque Nole Djokovic, come nella finale degli Australian Open 2011, decisamente aiutato dal rinvio di una partita che lo vedeva soccombere per 2/5 nel primo parziale contro un Ferrer decisamente più in palla. Come da pronostico, al rientro in campo le parti si invertono e dopo la fisiologica chiusura del primo set, il numero 2 del mondo cambia marcia o meglio mette quella giusta, ritrovando il timing giusto sulla palla e la disarmante sicurezza da fondo campo. 2/6 6/1 6/4 6/2 dopo 2 ore circa, che vanno aggiunte alla mezz’ora giocata sabato. La finale maschile si disputerà lunedi ed il precedente (6/4 6/2 6/3) di Melbourne non farà di certo dormire sonni tranquilli allo “sfavorito” di turno, Andy Murray.Il titolo di doppio maschile è andato ai padroni di casa, i gemelli Bryan, mentre quello femminile prende la strada azzurra accompagnato in Italia dalle due splendide protagoniste di questa stagione. Errani e Vinci conquistano il secondo titolo Slam dell’anno (dopo Parigi), dimostrando di meritarsi a pieno titolo il numero 1 nel ranking WTA di coppia. Il match contro le ceche Hlavackova-Hradeska si conclude 6/4 6/2 per un trionfo meritatissimo, grazie alla solidità di Sarita ed al talento infinito di Roberta. Nonostante le incertezze della romagnola al servizio, le due hanno costruito veramente una coppia insuperabile, che si aiuta, si carica e riesce sempre a trovare la soluzione migliore per prevalere nello scambio, anche contro avversarie di tutto rispetto (la coppia ceca era numero 3 del tabellone). Ora con il numero 1 in doppio e rispettivamente il 7 ed il 15 in singolo, il finale di stagione appare tutto in discesa per le nostre campionesse.Il finale di giornata è dedicato alla finale femminile, magistralmente giocata da Victoria Azarenka e Serena Williams. Un magnifico spettacolo, che ha ripagato gli spettatori dell’attesa (causa rinvio a domenica) e di parecchi incontri non certo all’altezza di uno Slam femminile. Il primo set sembra ricalcare in pieno il copione dei turni precedenti, con la Williams in versione tritatutto, 6/2 con Azarenka fuori ritmo ed incapace di contrastare la potenza avversaria. Improvvisamente all’inizio del secondo, Serena attraversa un passaggio a vuoto nel primo turno di servizio e la partita cambia completamente volto. Il dritto dell’americana diviene una specie di buco nero, di cui la bielorussa approfitta, alzando il ritmo e trovando un paio di spettacolari conclusioni all’incrocio delle righe. 6/2 restituito e finale che si decide nel terzo set. Botta e risposta iniziale, break e controbreak, poi nuovamente Vika avanti 4/3 e servizio. Ora la Williams sembra in grande difficoltà, boccheggia e non riesce a reggere più di due scambi, affidandosi quasi unicamente alla prima di servizio, ma da grande campionessa piazza un parziale di 3 gochi a 0 (12 punti a 4) giocando un tennis perfetto fatto solo di colpi vincenti. Dall’altra parte, arrivata a due punti dalla vittoria, la Azarenka non vuole di certo mollare e si aggrappa all’ultimo turno di servizio, portandolo ai vantaggi. Serena raggiunge il match point e sull’ultimo rovescio che vola oltre la linea di fondo (7/5 il finale del terzo set), si sdraia a terra, con le mani sul volto a festeggiare il 15esimo successo nei tornei dello Slam, il quarto negli Us Open, certamente per qualità di gioco e per il livello altissimo della finale, il migliore.

(commento di Luca Polesinanti )

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