Cagliari in visibilio dopo la prima giornata di Fed Cup, con le azzurre in vantaggio 2-0 sulla Russia. Il pronostico non si discostava molto dal risultato finale, ma di sicuro nemmeno il più ottimista dei tifosi sovietici avrebbe sperato di avere per ben 4 volte sulla racchetta di Alexandra Panova il punto del pareggio. La numero 136 del mondo, avversaria nel primo incontro di Roberta Vinci gioca molto meglio di quanto testimoni la classifica Wta, ma soprattutto si trova davanti una avversaria ben lontana dalla forma delle giornate migliori. Dopo aver vinto 7/5 il primo parziale, la poderosa atleta russa vola sul 5-2 nel secondo e sembra destinata ad aggiudicarsi con merito il primo punto per i propri colori. Improvvisamente tutto cambia ed il pubblico assiepato sulle tribune da’ finalmente sfogo alla propria gioia repressa, in un attimo il conteggio dei set torna in parità ed addirittura il break in quello decisivo sembra spianare la strada alla prevedibile vittoria (7-0 il conteggio parziale dei giochi). Ma cosa rende così speciale questa manifestazione a squadre, se non la assoluta imprevedibilità? Nuovo cambio di rotta e sul 3-5 nuovo match-point ( il quarto!) da annullare. Super Roby, indossa i panni della eroina e nonostante una condizione fisica a dir poco precaria, si aggrappa alla sconfinata classe condita da drop-shots e lob deliziosi. Corrado Barazzutti salta sulla “panchina” ad ogni punto conquistato, fino alla sciaguarata volee’di rovescio della Panova, che termina in corridoio. Sono trascorsi 193 minuti (5/7 7/5 8/6) e l’Italia si trova 1-0. Nel secondo singolare, tutto più facile per Sarita Errani che dopo 85′ doma la diciottenne Khromacheva (6/1 6/4), finalista a Wimbledon Juniores, ma ad oggi numero 236 del mondo. Ora tutto da giocarsi nella seconda giornata, ma partire con questo bel vantaggio, potrebbe rappresentare un inarrivabile gap in positivo.
Fra gli uomini, sorteggiati i gironi per il Master di Londra (girone B di ferro, con Djokovic, DelPotro, Federer e Gasquet), si e’giunti alla finale dello strepitoso Master1000 di Parigi-Bercy. La corsa di un rigenerato Roger Federer si ferma in semifinale davanti alla solidità di Nole Djokovic. Dopo un primo set da sogno (6/4), lo svizzero si arrende (3/6 2/6) nonostante lampi di classe purissima. Troppo ravvicinato lo sforzo fisico e mentale necessario alla rivincita su DelPotro per sperare di reggere oltre 2ore contro il “joker” serbo. La sorpresissima arriva invece dalla seconda semifinale, dove il campione uscente, David Ferrer “mata” l’amico Rafa Nadal (6/3 7/5). Per il maiorchino uno stop inaspettato, ma la rivincita pronta ad essere servita già nel gruppo A di Londra ( Nadal, Ferrer, Berdych, Wawrinka).
(commento di Luca Polesinanti)