Wimbledon, let’s go!

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Parte sugli splendidi campi in erba del club londinese, il terzo Major della stagione 2012. Al via tutti i migliori giocatori in campo maschile e femminile alla caccia di un titolo che vale una carriera. Fra gli uomini, Djokovic vuole bissare il successo della scorsa edizione, dopo lo smacco della finale di Parigi, Rafa Nadal non vuole di certo fermarsi dopo l’enplein sul rosso e punta dritto al numero 1 del ranking, Roger Federer a sua volta vuole scrivere un’altra pagina di storia tennistica eguagliando il proprio idolo Pete Sampras, capace di sollevare la coppa ben 7 volte (lo svizzero è “fermo” a 6). Esaurite le motivazioni dei “soliti noti”, dietro loro avanzano nomi più o meno conosciuti, che tentano di centrare l’impresa di una vita in un ambiente perfetto per respirare l’aria del vero tennis. La prima giornata presenta già numerosi spunti, partendo dalle comode affermazioni del numero 1 al mondo (6/3 6/3 6/1 all’ex capoclassifica Ferrero) e di Roger (6/1 6/1 6/1 ad un altro iberico, Ramos). Bene anche Gasquet (6/2 6/2 6/2 a Kamke), Youzhny (4/6 6/3 6/2 6/3 a Young) e Simon (6/3 5/4 e poi il ritiro del connazionale Mathieu). Le sorprese non mancano e sono davvero grandi: Tomas Berdych reduce da uno splendido periodo di forma, testimoniato dai risultati sulla terra rossa europea, si fa travolgere dai 30 aces e 62 vincenti complessivi del lettone Gulbis, che chiude in tre tie-break (7/6 7/6 7/6). Torna già a casa anche il gigante USA John Isner, che ha fatto la storia di Wimbledon giocando la partita più lunga proprio su questi campi, che però non lo vedranno più protagonista in questa edizione, sconfitto dal colombiano Falla in cinque set 6/4 6/7 3/6 7/6 7/5. Nonostante il match-point avuto nel tie-break del quarto set, i troppi errori gratuiti nel palleggio da fondo, costano caro al bombardiere a stelle e strisce. Parentesi azzurra, che si apre con l’unico successo a firma Fabio Fognini. Il tennista ligure sconfigge in quattro set il temibile (su questi campi) francese Llodra (3/6 6/3 6/4 7/5) e si “guadagna” la sfida a Re Roger nel secondo turno, per il resto solamente desolanti sconfitte. Starace e Volandri, si fermano per infortunio ma durante il match erano apparsi tutt’altro che instradati verso un successo (2/6 0/2 il campano contro Sweeting, 0/6 1/6 0/1 il livornese opposto a Chardy); Bolelli vince il primo set, ma poi cede di schianto nella sfida all’altro qualificato, il non certo irresistibile polacco Janowicz, che così si guadagna il secondo turno 3/6 6/3 6/3 6/3. Male Flavio Cipolla che avanti due set contro lo spagnolo Cervantes è in pratica uscito anticipatamente dal campo, lasciando via libera alla rimonta dell’iberico (2/6 6/7 6/3 6/2 6/1) e malissimo anche Seppi, da cui sicuramente ci si attendevano grandi risultati, vista anche la recente finale a Eastbourne, proprio sull’erba. L’ostacolo rappresentato dall’uzbeco Istomin non era dei più semplici, ma pareva alla portata dell’altoatesino arrivato a servire per il match sul 5/3 nel quinto set, ma incapace di chiudere il discorso. L’intervento del fisioterapista con i conseguenti 10 minuti di stop forzato, lasciavano Andreas privo di ogni difesa contro l’ultimo disperato assalto dell’avversario, che finiva con l’imporsi 6/7 6/4 3/6 6/3 8/6.
In campo femminile cade ormai senza destare troppo clamore Venus Williams, la giocatrice (sempre più vicina ad accaparrarsi il prefisso “ex”) statunitense che aveva trionfato per ben cinque volte (ultimo successo nel 2008), viene spazzata via dalla russa Vesnina (6/1 6/3). Comodi successi invece per le altre big in gara, partendo dalla numero 1 Maria Sharapova (6/2 6/3 alla Rodionova) passando per la Radwanska (6/3 6/3 sulla Rybarikova) e la Stosur (6/1 6/3 alla Suarez-Navarro), chiudendo con Na Li (6/3 6/1 alla Pervak). Colpo di scena nel derby tricolore del primo turno, in cui la qualificata Camilla Giorgi, 21enne di Macerata, elimina Flavia Pennetta (testa di serie numero 16) con il punteggio di 6/4 6/3 in appena 66 minuti. Applausi per la giovane marchigiana che coglie sicuramente il successo più importante in carriera, mentre desta molte perplessità (soprattutto in prospettiva Olimpica) il momento di forma della brindisina, apparsa lontanissima parente dell’efficace giocatrice di qualche stagione fa .

( commento di Luca Polesinanti )

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