Scanzo ha disimparato il concetto di “continuità”. Ciò che aveva contraddistinto le cavalcate degli ultimi anni è diventato un vero tabù. Sembrava che dopo Crema e Cazzago si fosse ritrovata un minimo di costanza, lo scivolone di Carpi inchioda l’esatto contrario. E soprattutto, con ogni probabilità, spegne anche le ultime speranze di aggancio alla zona playoff.
A rendere ancor più indigeste le tigelle e i salumi, un avvio che lasciava presagire qualcosa di simile a una piacevole gita in Emilia. Invece il treno deraglia a partire dal terzo set, quando i vantaggi premiano i padroni di casa intenzionati a incamerare pesantissimi punti nella corsa alla salvezza.
A fare la differenza, alla lunga, è proprio la “fame”. Da una parte sale, dall’altra si blocca. In pratica sul 24-24 griffato da Gritti nel secondo periodo in quanto un doppio acuto di Porta e Boschi regala la parità ai carpigiani che capiscono di avere una occasione troppo golosa per essere sprecata con lo Zotup che sparisce dal campo in maniera incomprensibile. Lo dimostra l’iniziale 1-7 che incanala immediatamente il terzo set, lo conferma lo 0-5 incassato nel quarto dal 12-13 al 12-17 e consegna agli avversari quel +5 tenuto fino al termine. Il 9-14 nel computo dei muri è un dato che racconta molto.
Sabato al PalaDespe arriva Montichiari. Con l’auspicio che l’aria del derby faccia rinsavire. (Fonte: Zotup Scanzorosciate)
Carpi-Zotup Scanzorosciate 3-1
(11-25; 26-24; 25-15; 25-20)
Carpi: Lorenzini 16, Orlando 10, Porta 23, Capua 4, Marchesi 5, Boschi 4, Paletta (L), Formentini (L), Mantovani, Delon. Massa 3. N.e. De Gesù, Garaouy, Martello. All. Paolini.
Scanzo: Reseghetti 2, Innocenti 6, Cioffi 9, Falgari 20, Gritti 11, Valsecchi 7, Viti (L), Fornesi (L)., Carobbio 2, Carminati, Pini 1. N.e. Pessina, Capace, Cassina. All. Fabbri.
Arbitri: Bassetto e Spagnoli.