Scanzo, annichilita la capolista. Ora è a -6 dalla vetta

354

Scanzo-Caronno 3-1
(21-25 25-16 25-22 25-10)
Scanzo: Valsecchi 7, Martinelli 2, Innocenti 13, M. Gritti 12, Malvestiti 16, Costa 17, Fornesi (L), Viti (L), G.Gritti 1, J. Parma. N.e. Cassina, M. Parma, Falgari. All. Gandini.
Caronno: Speziale, Piccinini 8, Hueller 2, Masciadri 11, Milani 8, Schintu 16, Cerbo (L), Menardo, Riva 6, Fasol, Dalla Canonica. N.e. Santambrogio, Conti, Giussani. All. Gervasoni.

La serata più bella nel momento-clou della stagione. Scanzo rimonta e annichilisce alla distanza la capolista Caronno lucidando l’argenteria come meglio non avrebbe potuto. Tre punti pesantissimi che permettono di accorciare le distanze sulla zona playoff (-6 dalla vetta, con un match in meno rispetto all’Ets e a Saronno), ma che soprattutto costituiscono lo slancio perfetto per proseguire nel solco del ritmo e della continuità. Due elementi che i giallorossi hanno saputo costruire strada facendo per vincere 3-1. Sotto di un set complice un passaggio a vuoto una volta scollinata quota 20, i nostri non commettono gli errori visti prima a Saronno e poi con Malnate. Ci pensa capitan Costa a guidare la riscossa, i compagni lo seguono e mettono sul piatto una prova di squadra da spellarsi le mani. Dall’altra parte della rete l’attacco crolla in maniera inesorabile tanto che Schintu, cecchino al semaforo verde, termina con un emblematico -3 in termini di efficacia offensiva. E, a riguardo, dicono tutto anche i rendimenti pressoché in antitesi delle bande orobiche: il già citato Costa e Innocenti salgono a dismisura e terminano al 50%, il primo con 17 punti all’attivo e il secondo con 13. I varesini spengono la luce e si sciolgono di fronte a un avversario solido che, grazie agli automatismi oliati a dovere muro-difesa (11-8 i muri, 4 di Mario Gritti compreso quello che chiude i giochi) e una ricezione che si attesta al 61% (a 43%). Merito anche di entrambi i liberi, Viti e Fornesi e di un Caronno che, nel terzo periodo commette addirittura 12 errori mentre nel quarto si stoppa a quota 10. A suggello, va detto, anche il servizio (9-3 il computo ace) che dà l’ultima spinta. Ciò che balza ulteriormente all’occhio poi, a rendere ancor più marcato lo spessore della prova, l’approccio aggressivo sia nel secondo che nel quarto periodo tale da deflagrare gli ospiti piegati invece nel terzo dalla freddezza dei bergamaschi e dai primi segnali di cedimento di Schintu.
Sabato al PalaDespe (ore 21) c’è Bresso contro cui, memori dell’andata e della sconfitta al tie-break, è vietata ogni distrazione.

forbes