Scanzo-Alto Canavese 3-0
(29-27 29-27 25-19)
Scanzo: Martinelli, Innocenti 9, M. Gritti 5, Malvestiti 11, Costa 11, Valsecchi 11, Viti (L), Fornesi (L), G. Gritti 2, Cassina 1, Falgari 4, J. Parma, M. Parma 5. N.e. Mismetti. All. Gandini.
Alto Canavese: Giacobbo 4, Milano 2, Romagnano 9, Palmisano 8, Avalle 16, Grosjacques 4, Armando (L), Mangaretto, E. Frison, Randone, Marchese, D. Frison 2. N.e. Vercellino, Bergero. All. Matteotti.
Arbitri: Argirò, Cervellati.
Se le vittorie più belle sono le più sofferte, Scanzo ha scelto la via da batticuore a più non posso per regalarsi la finale. Almeno ha potuto testare le coronarie in vista dell’atto conclusivo. Quattro anni dopo Parella sarà ancora sfida sognando la A3. Contro Alto Canavese servivano due set e due set sono arrivati. I primi due. Entrambi con il punteggio di 29-27. Alfred Hitchcock non avrebbe saputo fare di meglio. Per completare la serata dall’intensissimo gusto di storia il 3-0 messo al sicuro da una formazione rimescolata che ha ribadito il valore e l’importanza delle alternative. Tredicesima vittoria di fila e biglietto da visita servito a Saronno: gara 1 sabato 21 in trasferta, gara 2 sette giorni dopo al PalaDespe.
Eppure i nostri escono dai blocchi leggermente tesi e iniziano a carburare verso metà set con Malvestiti e Costa che si ergono a principali attori in attacco. I piemontesi tornano avanti con un ace di Avalle, i bergamaschi annullano due chance per il vantaggio ospite e passano facendo la differenza a muro. Il computo 7-1 è sintomatico circa l’incidenza del fondamentale. Se l’avvio era stato ingarbugliato, la prosecuzione si stava per profilare perfino più in salita. Tanto da consentire agli avversari di scappare fino al 12-16. Ma il parziale di 4-0 rimette le cose a posto e apre la strada a un arrivo in volata con il colpo di reni che arriva al quinto tentativo, con un ultimo graditissimo cadeau di Alto Canavese.
A qualificazione in tasca, coach Gandini concede la passerella alla panchina. Ragazzi motivati e desiderosi di ritagliarsi spazio e applausi. Come ha confermato la quasi impeccabile conduzione di un terzo periodo mai in discussione e chiuso da Mattia Parma davanti a un pubblico in visibilio.