La Nazionale italiana di artistica maschile si prepara alle gare del mondiale nel tempo dell’Antwerp Sportpaleis di Anversa (Belgio), inaugurata nel 1933 e successivamente ristrutturata e ampliata dal 2010 al 2013; una struttura polifunzionale dove vengono organizzati concerti, eventi sportivi, festival e fiere e può contenere fino a un massimo 23.000 persone.
Gli alfieri azzurri saranno guidati dal DTN Giuseppe Cocciaro e dai tecnici Paolo Pedrotti, Marco Fortuna, Alberto Busnari e Paolo Quarto. Nessun contrattempo o infortunio, gli esercizi sono volati via in grande scioltezza, e anche Lorenzo Casali, sotto la lente per il colpo al piede accusato in allenamento, prima di partire, ha dimostrato di essere a posto.
L’umore è alto tra i campioni d’Europa e il contenuto tecnico delle varie esecuzioni ha impressionato positivamente la giuria che curiosava dietro i tavoli di lavoro. Alla fine della giornata il direttore tecnico, consultatosi con il team manager Andrea Facci, il capodelegazione Vittorio Massucchi e il resto dello staff, ha sciolto le riserve ufficializzando la formazione che domenica affronterà il sesto e ultimo turno qualificante.
La formula è la solita, 5-4-3: cinque ginnasti a disposizione – Lorenzo Bonicelli sarà la riserva a bordo pedana – di cui saliranno all’attrezzo in quattro, potendo scartare dal totale di squadra il punteggio peggiore. Yumin Abbadini avrà la doppia responsabilità di aprire e chiudere il mondiale italiano, cominciando per primo al corpo libero e chiudendo il quartetto alla sbarra, dove, tra l’altro, in base all’andamento della gara, potrà decidere se spingere o meno sull’acceleratore delle sue difficoltà stellari. Se sarà stata raggiunta la soglia del 250, obiettivo strategico che metterebbe in ghiaccio l’Olimpiade di Parigi, il talento della Pro Carate potrà puntare a una eventuale final eight, eseguendo il Cassina proprio davanti al suo ideatore, presente in Belgio come commentatore Rai. Ambizioni individuali ce l’hanno pure Matteo Levantesi alle parallele pari e Nicola Bartolini al corpo libero, ma il diktat della panchina è di guardare al risultato di gruppo, troppo importante per una Nazionale che manca i Giochi da Londra 2012.
Al volteggio nessuno eseguirà il secondo salto, Yumin presenta due avvitamenti, Macchiati e Bartolini due e mezzo, Casali tre. Abbadini, Macchiati e Casali sono gli unici impegnati sul giro completo e quindi in corsa per i due posti disponibili nella finale all-around a 24 di giovedì 5 ottobre. La formazione che vedremo all’opera sarà pertanto la seguente:
• Corpo libero: Abbadini/Macchiati/Casali/Bartolini
• Cavallo con maniglie: Macchiati/Casali/Abbadini/Bartolini
• Anelli: Levantesi/Macchiati/Abbadini/Casali
• Volteggio: Abbadini/Macchiati/Bartolini/Casali
• Parallele pari: Abbadini/Casali/Macchiati/Levantesi
• Sbarra: Casali/Macchiati/Levantesi/Abbadini
Il vantaggio di gareggiare nella sesta suddivisione, quella conclusiva, consentirà all’Italia di farsi due conti. In generale ci saranno i campioni in carica della Cina e il Giappone dell’olimpionico Hashimoto, in pole position, pronti a contendersi l’oro iridato. In seconda fila la Gran Bretagna e un Team USA ringiovanito e molto competitivo, per la lotta al terzo gradino del podio. La terza fascia vede proprio gli azzurri, i numeri uno del Vecchio Continente, veri e propri outsider e capaci di tutto, come dimostrato ad Antalya, contrapposti all’Ucraina di Illia Kovtun e Oleg Verniaiev (restituito allo sport dopo aver vestito i panni militari contro l’invasione russa), alla Spagna, alla Svizzera e alla Turchia. A seguire tante altre, a cominciare da Corea e Francia, pronte a inserirsi e ad approfittare di ogni singolo errore altrui. (U.S. Federginnastica)