La cittadinanza italiana per alti meriti sportivi agli atleti stranieri che si sono distinti. E’ questa la proposta di Josefa Idem, la ministra delle Pari Opportunità e Sport, alla Commissione Cultura della Camera. La norma riguarda i minori stranieri tesserati i cui genitori soggiornano regolarmente in Italia. La plurimedagliata azzurra della canoa, tedesca di nascita e naturalizzata italiana per aver contratto matrimonio, si è inserita nel dibattito sullo Ius soli che il ministro per l’integrazione, Cécile Kyenge, vorrebbe applicare a tutti i nati in Italia da genitori stranieri. L’idea della cittadinanza per meriti sportivi è destinata a sollevare pro e contro meno, anche perché la lista degli atleti che hanno conseguito risultati importanti in campo internazionale non è affatto lunga. Appare piuttosto una questione di principio che s’intende affermare al di là dei numeri. Josefa Idem ha manifestato una serie di altri obiettivi, come l’estensione dei diritti pensionistici e di tutela della maternità anche agli sportivi non professionisti e la lotta alle barriere architettoniche negli impianti sportivi, compresi quelli di scuole e università.
La Idem ha reso noto di aver dato impulso alle procedure per l’erogazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo del’impiantisca sportiva (istituito con legge 134/2912), che ha una dotazione di 23 milioni di euro. Nel contempo il ministro ha annunciato di voler incentivare, d’accordo con il Coni, la realizzazione dei Giochi sportivi studenteschi nelle scuole secondarie e i campionati universitari. Altro punto fondamentale in agenda la lotta al doping per assicurare un sempre più efficace coordinamento nell’ambito dei cosiddetti “gruppi di monitoraggio”antidoping.